Arcuccio (Arcucci, Arcuzzo, Artuzzo) Angiolillo -
(Napoli 1440 ca. - 1492 ca.)

 


Attivo come frescante per la corte aragonese, è documentato a cominciare dal 1464, nell'esecuzione di una pala con la Passione di Cristo per Santa Maria la Nova di Napoli. Molte delle opere eseguite dall'Arcuccio - la decorazione della volta della Torre del Mare di Castelnuovo (1467), quella nel « tinello » del Castello del 1472,  i polittici per Santa Maria d'Alto Cielo a Calabritto e per una cappella in San Domenico Maggiore a Napoli del 1471 - non sono giunte ai nostri giorni. La sua attività artistica è stata ricostruita negli anni Cinquanta da R. Causa, che ha individuato nei suoi lavori giovanili strette affinità con il valenzano Jacomart Baco, che era stato a Napoli alla corte di Alfonso d'Aragona fino al 1451.

Nella tavola dei Martiri Berardo, Pietro, Accursio, Adiuto ed Ottone (Capodimonte, Pinacoteca), nella Madonna col Bambino e le anime purganti (Napoli, Santa Maria la Nova), e nel polittico dell'Incoronazione in Santa Maria delle Grazie a Giugliano, si trovano chiari elementi di influenza catalana.

Successive influenze dei pittori fiamminghi Jan van Eyck, Rogier van der Weyden e Petrus Christus, presenti nella corte napoletana, si leggono nei polittici di San Domenico Maggiore , in quelli della Collegiata di Santa Maria Maggiore a Somma Vesuviana, nelle Natività del Municipio di Sarno e del Duomo di Sorrento, nelle Annunciazioni della Santissima Annunciata a Giugliano e della Sant'Agata dei Goti.

Nella fase conclusiva della sua attività si riferiscono dipinti come la Natività e la Resurrezione della Certosa di S. Martino, o la Madonna delle Grazie del Duomo di Aversa, ove seppur prese le distanze dai modi laziali e padovani, riaffiorano i moduli valenciani della formazione.

 

 

A.R.

 


Bibliografia

 

O. Ferrari, Arcuccio, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. IV, Roma 1962

R. CAUSA, Pittura napoletana dal XV al XIX secolo, Bergamo 1957

R. Causa, Angiolillo Arcuccio, in "Proporzioni", III,1950