Antonio Migliaccio (Catanzaro, 1829 - Avellino ? (Girifalco (CZ), 1830 - 1902)

 

 


Dopo il conseguimento di una laurea in scienze matematiche e fisiche e di una seconda in lettere e filosofia, 1853, frequentò l’Accademia di Belle Arti di Napoli, amico di Michele Lenzi e di Andrea Cefaly, del quale frequentava lo studio napoletano del vicoletto di San Mattia, assieme ad Achille Martelli, Michele Cammarano, Domenico Morelli, Michele Tedesco ed altri giovani pittori. Tutti questi artisti erano pervasi da spirito liberale antiborbonico e con loro il Migliaccio prese parte alle guerre risorgimentali. Patriota garibaldino, combattè col generale Francesco Stocco e seguì il generale in diverse battaglie. Esordì nel ’59 alla Mostra Borbonica di Napoli, l’ultima, con l’opera Amore e speranza, ottenendo una Medaglia d’argento di seconda classe. Fu presente alla Mostra Nazionale di Firenze, del 1861, con le opere Scena domestica e Un garibaldino ferito (Napoli, Museo di Capodimonte); questa seconda opera fu ripresentata alla 1a Promotrice di BBAA di Napoli del 1862 assieme a Amore non ha riposo, Una povera famiglia, Racconto infantile e Lo studente al 15 del mese (Napoli, Museo di Capodimonte). Partecipo' alla Mostra Universale di Londra dello stesso anno ottenendo una Medaglia d’argento; e a due altre Promotrici Napoletane (1863 - con La Casa del povero; 1869 - con Costume di contadina calabrese, Ritratto, La carità evangelica). Fu pittore di genere, ma dipinse altresì interni con figure e scene familiari e ritratti. Si occupo' anche di politica (fu per lungo tempo sindaco di Girifalco), scrisse poesie e insegnò in alcune scuole, in una delle quali ebbe l’incarico di direttore. Alla 1a Mostra d’Arte Calabrese, Catanzaro, 1912, furono esposti sette suoi olii: Una cucina, Caccia, Asinello (da Palizzi), L’elemosina, Tipo orientale, Il cane ammalato, Il focolare; mentre alla 6a Mostra Calabrese d’Arte e dell’Artigianato, Reggio Calabria, 1931, furono presentati Studio di natura morta, La polenta, Scena di genere. Molte le opere prodotte; da ricordare: L’artista morente, Il maestro elementare, La mandolinista (collezioni private calabresi), Ritratto della Regina Margherita, Ritratto di donna, Ritratto di fanciullo, Ritratto d’uomo, La convalescente, Maternità, Scena invernale, Fichi d’india, Bassorilievo con autoritratto, Natura morta, Natura morta con beccacce (Girifalco, collezione Migliaccio), Garibaldini all’osteria, Il 2 di ottobre (Napoli, Museo di Capodimonte).

 

 


Enzo Le Pera

 

 

 

Bibliografia: Pittori e pittura dell’Ottocento italiano, DeAgostini; La Pittura Napoletana dell’Ottocento, Pironti.