Luigi Da Rios (Vittorio Veneto
1844 - Venezia 1892)
L. Da Rios, Venditore di zucche, 1884, collezione privata.
Luigi Da Rios nasce a Ceneda, ora Vittorio Veneto nel 1844, viene
mandato giovanissimo a lavorare come apprendista nel laboratorio di un
falegname, ma il desiderio di seguire il suo talento artistico lo porta
a iscriversi nel 1858 all’Accademia di Belle Arti di Venezia dove
consegue nel 1864 il suo diploma dopo aver ricevuto ben quattordici
premi. Esordisce realizzando degli affreschi nella villa Bisacco-Palazzi
di Chirignago di gusto settecentesco e i ritratti dei proprietari. Nel
1866 fugge da Venezia per evitare la coscrizione austriaca e si rifugia
a Firenze. Dopo l’annessione del Veneto al Regno d’Italia rientra a
Venezia. Nel 1867 va a Milano per eseguire i ritratti e gli affreschi
della Villa Visconti di Modrone sul lago di Como. Rientrato a Venezia, è
incuriosito dalla pittura di genere che si era sviluppata dagli anni
quaranta in poi grazie alle opere di Antonio Rotta e Guglielmo Stella.
Nel 1867 inizia la sua collaborazione con la Società Veneta Promotrice
di belle Arti esponendo Teste di fanciulle che riuscirà a vendere
subito per 120 lire, nel 1868 presenta La visita alle tombe,
l’anno seguente Una cameriera, nel 1870 Un ricordo
dell’estinto che verrà acquistato l’anno seguente per 200 lire e
Torquato Tasso, nel 1871 espone Raffaello e la Fornarina
venduto lo stesso anno per 240 lire, nel 1872 espone Un ponte a
Venezia e vende Due pezzenti per 200 lire. Nello stesso anno
espone anche a Treviso in occasione dell’Esposizione Agricolo
Industriale e di Belle Arti conseguendo il primo premio con il quadro
Le donne al pozzo. Nel 1873 continua ad esporre alla Società
Promotrice Una lettera in cattive mani, Le donne al pozzo, Le
analfabete, L’orfanella, Una calle a Venezia, Nell’Alpago dopo il
tramonto, nel 1874 è presente con Dopo la messa, Dopo il lavoro,
I custodi della casa di Dio opera che viene acquistata dalla Società
Veneta Promotrice con i Fondi del Mutuo Soccorso per 450 lire.
Quest’opera verrà esposta anche a Brera nello stesso anno. Nel 1875
espone Un gioco interrotto e nel 1876 Una magra colazione
venduta per 900 lire. Risale a quest’anno la realizzazione della
decorazione della Villa Buzzati a Belluno e l’inizio della decorazione
della Chiesa di S. Giorgio di Chirignago costituita da affreschi e
decorazioni a tempera sia in facciata sia nelle pareti interne. Tra gli
affreschi spicca il S. Giorgio a cavallo e il dragone realizzato
su modello della miniatura della mariegola della Confraternita della
Beata Vergine della Misericordia firmato in basso a sinistra
dall’artista. Nel 1878 termina la decorazione della chiesa di Chirignago
ed espone alla Promotrice Un virtuoso del secolo scorso e Cosa
gasto fato! Nel 1879 è presente con Studiosa, Lettura, opera
che viene venduta per 360 lire. Nel 1880 inizia a far parte della Giunta
di Censura e della Commissione della Riforma dello Statuto della
Promotrice, presenta In chiesa a San Marco, Verso la Salute, Il molo,
Sui tetti, Una calle a Venezia e l’acquarello Conseguenza di un
malanno. È evidente che ormai i soggetti delle sue opere risentono
dell’influenza dei grandi rappresentanti della Scuola del vero veneziana
quali Favretto, Ciardi e Nono, non più “pittura morale” ma descrizione
della vita popolare veneziana; quella vita che poteva cogliere lungo le
calli o i campielli della città come l’opera scelta per questo
contributo intitolata Venditore di zucche del 1884, dove viene
immortalato come una fotografia un momento di vita popolare veneziana
attraverso la resa naturalistica dei gesti e degli atteggiamenti dei
vari personaggi. Nel 1881 è nuovamente presente nelle sale della Società
Promotrice con l’acquarello Una chioggiotta e nello stesso anno
vende alla Società Donatello La ricreazione per 380 lire.
Partecipa all’Esposizione Nazionale di Milano con La tentazione in
casa di Dio e Fondamenta a Venezia. Nel 1887 partecipa con
Il papà non viene all’Esposizione Nazionale Artistica di Venezia.
Altre opere conosciute: Il carnevale di Venezia, affresco di 9 x
4 m. eseguito nell’Albergo Europa di Milano, Venere (1877),
Una fondamenta (1879), Le orfanelle (1881), Primavera
(1882), La tombola, I colombi di San Marco, Le curiose (1883-4),
La ninnananna (1888) e Il papà ritorna (1889).
E’ presente nel mercato antiquario sia con dipinti a olio sia
acquerelli. L’acquerello intitolato E’ ora di tornare a casa,
valutato 2700-3250 euro, è stato venduto dalla Casa d’aste Leonard Joel
di Melbourne nel 2009 per 15.500 euro, recentissima la vendita
dell’acquerello intitolato Madre e figli, scena veneziana,
battuto a Stoccolma il 7 dicembre 2010 dalla Casa d’aste Bukowskis,
stimato 2700-3250 euro e venduto per 7100 euro.
Maria
Antonella Bellin
BIBLIOGRAFIA:
A. De Gubernatis, Dizionario degli artisti italiani viventi, pittori,
scultori e architetti, Firenze 1889, pp.159-160.
A. M. Comanducci, Dizionario illustrato dei pittori, disegnatori e
incisori italiani moderni e contemporanei, Milano 1962, p.547.
La Pittura nel Veneto. L’Ottocento, II, a cura di G. Pavanello,
Milano 2003, pp.708-709.
Memorie della Società Veneta Promotrice di Belle Arti per gli anni da
1865 al 1876 inclusi, Venezia 1877.
Memorie della Società Veneta Promotrice di Belle Arti per gli anni
1877-1878-1879, Venezia 1881.
Memorie della Società Veneta Promotrice di Belle Arti per gli anni
1880-1881.1882.1883, Venezia 1884.
Catalogo Ufficiale dell’Esposizione Nazionale di Belle Arti del 1881
in Milano, Milano 1881, p.122.
Catalogo dell’Esposizione agricola industriale e di belle arti in
Treviso nel 1872, Treviso 1872, p.104.
Esposizione Nazionale Artistica Illustrata, Venezia 1887, p.151.