Adriano Cecioni (Fontebuona 1836 - Firenze 1886)

 

 

Adriano Cecioni, scultore, pittore e critico d'arte, nacque a Fontebuona in provincia di Firenze, il 26 luglio 1836.
Studiò all'Accademia di Belle Arti di Firenze, allievo
di A. Costoli. Nel 1859 fu con Odoardo Borrani e Telemaco Signorini volontario nella seconda guerra d'indipendenza. Nel 1860, vinse il concorso Ricasoli per il Ritratto di Carlo Alberto, ma non gli venne mai commissionata l'esecuzione della statua. Continuò gli studi a Napoli, grazie ad un pensionato, dove tra il 1863 e il 1867, con De Nittis, Marco de Gregorio e Federico Rossano, fondò la Scuola di Resina. Antiaccademico, in favore di ideali innovativi, scrisse con lo pseudonimo di Ippolito Castiglione, in qualità di critico d'arte e teorico della Macchia. Nel 1866 presentò alla Promotrice di Napoli tre dipinti: Interno; La comodità di un balcone; Una signorina romantica. Trasferitosi a Firenze nel 1867, venne introdotto dal Signorini nell'ambiente del Caffè Michelangelo, divenendone un assiduo frequentatore ed abbracciando totalmente il movimento di Macchia. In quell'anno collaborò con il Gazzettino delle Arti del disegno, fondato da Diego Martelli, per dare voce alla nuova corrente del Realismo. Nel 1870, decise di  stabilirsi a Parigi, come del resto avevano già fatto diversi artisti italiani, ma non riuscendo ad inserirsi nell'ambiente artistico parigino, passò a Londra, poi rientrò in Italia. Nel 1884, a due anni dalla morte, avvenuta a Firenze il 22 maggio 1886, ottenne la cattedra di disegno all'Accademia di Belle Arti di Firenze. Prevalentemente scultore, la sua attività pittorica vivace e gustosa, spesso caratterizzata da un eccessivo controllo intellettuale, si concentrò in interni con figure e nel ritratto, spesso realizzati all'acquerello.

Fra le sue opere si ricordano ancora: I macchiaioli al Caffè Michelangelo (acquerello); Veduta di Napoli (Firenze, Galleria d'Arte moderna); Ritratto della figlia; Ritratto della moglie (Firenze, Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti); Vento in poppa (1871); Popolana toscana (1874); Il solletico (1875); Il Suicida (Firenze, Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti); Interno con figura (Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna); La zia Erminia (Arezzo, Museo d'Arte Medievale e Moderna); Bambini nell'andito; Incontro per le scale (1880); La madre (1884); Mamma e bambino; Una visita al sepolcro (altorilievo, Firenze, Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti); Busto di Giacomo Leopardi (Roma, Musei Capitolini).

 

 

Giorgio Catania

 

 

 

 

BIBLIOGRAFIA:

 

Pittori e Pittura dell’Ottocento Italiano, De Agostini, Novara 1997-1998

 

Thieme-Becker, Allgemeines Lexikon der bildenden Künstler, Leipzig 1992

 

Dizionario Enciclopedico Bolaffi dei pittori e degli incisori italiani dall'XI al XX secolo, Torino 1972

 

A. M. Comanducci, Dizionario illustrato dei pittori e incisori italiani moderni, Milano 1962