Beppe Ciardi (Venezia 1875 Quinto di Treviso 1932

 

 

Giuseppe Ciardi, detto Beppe, inizia in tenera età a dilettarsi con la pittura, seguendo le orme paterne.  Il padre Guglielmo, al quale la critica riconosce il merito di avere contribuito alla rinascita a Venezia della pittura di paesaggio, aveva alle spalle una formazione artistica sia di impronta macchiaiola, sia napoletana.

Dopo l'Accademia, sotto la guida di Ettore Tito, Beppe Ciardi fu autore di opere che cercavano di cogliere gli effetti di luce più spettacolari, non rimanendo insensibile anche alle esperienze più moderne come il divisionismo di Segantini. Nel 1900 vinse il premio Fumagalli, l'anno dopo una medaglia d'oro a Monaco.

Nel 1984 gli venne assegnata la cattedra di "Scuola di vedute di paese e di mare" all'Accademia di Belle Arti, che mantenne fino alla morte.

Da segnalare le personali alle Biennali del 1912 e del 1928 ed alla Mostra dei Quarant'anni nel 1935, sempre a Venezia, ed al Castello Sforzesco a Milano, nel 1936.