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Filippo Carcano (Milano 1840 – 1914)
Milano, 25 settembre 1840 - 19 gennaio 1914
Brera. Dopo il premio di paesaggio per Il verziere, del 1877, si dedicò esclusivamente a questo genere utilizzando le conoscenze e gli stimoli di un viaggio giovanile compiuto a Parigi e a Londra e facendo leva sulle esperienze dei contemporanei napoletani e veneziani. Divenne così uno dei maestri del naturalismo lombardo, scuola che arricchì con la sua personalissima visione della natura. L'ultima produzione è caratterizzata da un'attenuazione del realismo e dal sorgere di istanze allegoriche e religiose. Con suoi paesaggi partecipo' a tutte le principali esposizioni nazionali e internazionali e le sue opere furono proposte dalle migliori gallerie italiane ed estere. Nel 1882 il Governo italiano acquistò per la Galleria d'Arte Moderna di Roma il quadro Piazza San Marco, vincitore del premio Principe Umberto. Nel 1897 gli venne riconosciuto nuovamente il premio Principe Umberto per la tela Cristo che bacia l'umanità. Alla Galleria d'Arte Moderna di Roma sono conservati, oltre al già nominato Piazza San Marco, anche una Marina e alcuni studi di Pompei. La Galle-ria d'Arte Moderna di Milano custodisce otto opere, fra cui L'ora del riposo dei lavoratori dell'Esposizione del 1881; il quadro Le Prealpi Orobiche si trova al Museo della Scienza di Milano.
BIBLIOGRAFIA: A. Ribera, Filippo Carcano pittore, Torino 1916; M. Valentini, Filippo Carcano (1840-1914). Vedute milanesi e panorami lombardi, Edi. Artes, Milano 1987. FREQUENZA SUL MERCATO: presente. AREE DI DIFFUSIONE: nazionale. VALUTAZIONE: per il formato medio e di qualità le stime raggiungono i 15.000-30.000 euro. Per le opere più importanti le quotazioni salgono oltre i 75.000 euro. Gli acquerelli da 1.000 a 4.000 euro. Filippo Carcano nasce a Milano il 25 settembre 1840. Entra all'Accademia di Brera nel 1855 e nel 1858 diviene allievo dell' Hayez. Nel 1859 vince un pensionato triennale; nel 1861 esordisce a Brera con due quadri di soggetto storico: Federico Barbarossa e Enrico il Leone di Chiavenna.
Nello stesso anno dipinge La piccola
fioraia (Schio, collezione Marzotto), in cui si rivela il precoce
interesse per la resa del `vero' da parte del giovane artista, al di
fuori dei modi aneddotici allora in voga. I1 dipinto venne esposto a
Brera nel 1864, con il titolo Cortile a giardino con figure; effetto di
luce, scontentando la critica ufficiale, sia per il soggetto, sia per la
tecnica pittorica, considerata "filacciosa, senza contorni di sorta".
L'anno successivo con-ferma l'allontanamento dalla pittura accademica di
storia e l'aderenza a tematiche realiste, con Una lezione di ballo
(Torino, Galleria Civica d'Arte Moderna), di nuovo - e aspramente -
attaccata sulle cronache d'arte del tempo, con l'accusa di essere il
frutto di una tecnica derivata dalla fotografia. La minuzia nella resa
dei particolari e l'abilità dell'artista nel taglio prospettico a
cannocchiale, rinnovarono la polemica sul supposto uso della fotografia
due anni dopo, quando presenta a Brera Una partita al bi-glia rdo (1867;
Milano, Pinacoteca di Brera), in cui prosegue anche la peculiare ricerca
luministica iniziata con La piccola fioraia. Benché osteggiato dalla
critica, Carcano continua ad inviare i suoi lavori a Breva, a Torino, a
Genova e a Firenze, alternando vedute con figure - come Il girovago o La
serenata (1870; Milano, collezione privata) esposto a Breva nel 1870 -
ai più tradizionalmente milanesi interni ciel Duomo di Mila-no, proposti
in più versioni dal 1872. Nel 1874 è nominato socio onorario
dell'Accademia di Breva, nel 1878 vince il premio Mylius con Buon cuore
infantile (Milano, Accademia di Brera). In questi anni Carcano inizia ad
ottenere un discreto successo commerciale anche oltre i confini italiani
con i suoi soggetti di `generÈ, via via affiancati - a partire dal 1876
- dallo studio del paesaggio lombardo, compiuto nei dintorni del La-go
Maggiore e del Mottarone. I paesaggi di Carcano, ripetuti fino al
termine della vita con infinite varianti modulate dalla sua ri-cerca su
luce e colore, saranno precisi punti di riferimento per gli artisti
della generazione successiva, che lo considereranno a ragione un
precursore della scuola del naturalismo lombardo di fine secolo.
Ricordiamo, La pietra papale o Melanconia - paesaggio di grandi
dimensioni, esposto a Brera nel 1879 (Milano, Civiche Raccolte d'Arte) -
Veduta del Lago Maggiore (1878 circa; Milano, Civiche Raccolte d'Arte),
Strada al Monterone (1879; Piacenza, Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi).
Nel 1880 Carcano espone una grande veduta de L'Isola dei Pescatori
(collezione privata) riproposta al-
Filippo Carcano muore a Milano il 19 gennaio 1914.
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