Veno Pilon (Aidussina 1896 - 1970)

 


Già durante i primi anni di studio presso la Scuola Reale Austriaca Pilon inizia ad interessarsi alla pittura, guardando all'impressionismo sloveno, e in particolare all'opera di Jacopic; frequenta Spazzapan e il musicista Kogoj. Nel 1915 è arruolato nell'esercito austriaco; caduto prigioniero in Russia viene liberato in seguito alla Rivoluzione d'Ottobre presso Lipeck. Nella cittadina insegna disegno nelle scuole e partecipa al comitato artistico.
Nel 1919 si iscrive all'Accademia di Praga, dove studia sotto la guida di Loukota e Obrovsky.
Sempre nello stesso anno partecipa all'Esposizione degli Artisti Jugoslavi che si tiene al Petit Palais di Parigi, dove ha modo di esporre una serie di acquerelli che aveva realizzato durante la permanenza a Lipeck. Nel 1920 e 1921 segue i corsi di grafica tenuti dal prof. Cilestrini all'Accademia di Firenze. La sua formazione continua a Vienna, presso la Scuola d'Incisione e il Museo d'Arte Industriale, frequentandovi le lezioni
di nudo. Lascia la capitale austriaca, dove aveva conosciuto Sciltian, per recarsi a Monaco, Berlino e Dresda. Nel 1922, ritornato ad
Aidussina, insegna alle Scuole medie e ricopre la carica di Ispettore Onorario della Soprintendenza ai Monumenti. Riallaccia i contatti con Spazzapan e Kogoj e, assieme a questi ultimi ed a Cargo, entra nel gruppo dell'avanguardia goriziana. Nel 1923 espone a Lubiana, l'anno seguente a Roma, dove viene notato da Soffici e Prampolini. Nel 1924 espone in Biennale, nel 1927 alla I Sindacale triestina. Nel 1926 si reca a Parigi, per trasferirvisi qualche anno dopo, nel 1930. Si dedica soprattutto alla fotografia artistica, ritraendo, tra gli altri, De Pisis, de Chirico, Prampolini e la Fini. Dopo alcuni lavori scenografici e documentaristici, partecipa alle mostre d'incisione jugoslava contemporanea che si tengono a Trieste, Lubiana e Milano nel 1950 e 1951. Nel 1963 torna ad Aidussina, dove muore.

 

 

Patrizia Fasolato

 

 

 

 

tratto da Punti di Vista  per gentile concessione di: © Edizioni della Laguna