1964)
Nel 1913 si diploma all'Accademia di Belle Arti di Bologna. L'anno
seguente espone alla Galleria Sprovieri assieme ai Futuristi, con i
quali, tuttavia, i contatti sono piuttosto marginali: infatti Morandi
può partecipare alla II Mostra della Secessione romana che rimane loro
interdetta. Dopo un momento di grande interesse per Rousseau il
Doganiere, la successiva lettura degli articoli della rivista "La
Raccolta" lo avvia verso la poetica metafisica. Le opere realizzate tra
il 1918 e il 1919 si caratterizzano per un comporre serrato e rigoroso,
volto ad un'attenta sintesi del dato oggettivo. L'affermarsi di una
sempre maggiore attenzione alla fisicità delle cose induce Morandi ad
accostarsi a "Valori Plastici ". Dallaseconda metà degli anni Venti è in
rapporti con il Novecento italiano: espone assieme al gruppo della
Sarfatti a Milano e all'estero. In questi stessi anni realizza una serie
di disegni e di incisioni per "L' Italiano" di Longanesi e "Il
Selvaggio " di Maccari. Le sue indubbie capacità di acquafortista gli
consentono di ottenere, senza aver vinto alcun concorso, la cattedra di
tecniche dell'incisione all'Accademia di Belle Arti di Bologna. Se nella
prima metà degli anni Trenta le sue nature morte constano di poche cose,
realizzati con colore corposo, poi si assiste ad un moltiplicarsi degli
oggetti ed alla comparsa di pigmenti più accesi: dei rossi e dei blu.
Nel 1932, "L' Italiano " dedica a Morandi un intero fascicolo,
contenente anche uno scritto di Soffici. Qualche anno dopo, nel 1939,
Beccaria scrive la prima monografia sul Bolognese. Durante la Seconda
Guerra Mondiale, a Grizzana - un paese sugli Appennini dove fin da
giovane andava in villeggiatura - Morandi dipinge numerosi paesaggi. Nel
1948 la Biennale gli assegna il Primo Premio per la pittura.
Patrizia Fasolato
tratto da
Punti di Vista
per gentile concessione di:
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Edizioni della Laguna