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Carlo Maria Mariani (Roma 1931)

 

 

Pittore principe del movimento cosidetto “anacronista”, nato per far fronte ad un avanguardismo ormai anarcoide e miope d’una ricerca pittorica che partisse dalla tradizione, e sdoganati da Maurizio Calvesi tra gli anni ’70 e ’80, Mariani ha in Andrea Appiani ed i neoclassici in generale i suoi primi mentori. Pittore al quale non manca certo il coraggio (la sua prima personale è del 1973, quindi in anni ancora complicati per proporre una pittura dalle forti ascendenze classiche), il suo citazionismo riporta, paradossalmente, a quel movimento d’avanguardia che fu il Surrealismo. Non è un caso che la sua pittura sfoci, sul finire degli anni ’70, in suggestioni magrittiane più che neoclassiche. Le recenti opere lo mostrano attento ad un recupero intellettuale senza dimenticare la dimensione contemporanea (Autoritratto del 2005) ma sempre con citazioni di chiaro gusto neoclassico: ne sono esempi lucidi Monument to poetry del 1999 dove la Paolina Borghese di Canova si sposa alla pittura del davidiano Anne Louis Girodet de Trioson oppure The Imponderable dello stesso anno, con una poetica che sa molto, e inevitabilmente, di De Chirico.

 

 

Matteo Gardonio