Giannino Marchig (Trieste 1897 – Cologny, Ginevra 1983)

 

Comincia a disegnare nell'infanzia dimostrando buona predisposizione; durante gli studi ginnasiali apprende dai pittori della sua città: Parin, Orell, Zangrando e Grimani.
Nel mese di maggio del 1915 lascia la città e si reca a Venezia dove rimane per un certo periodo presso il pittore Fragiacomo; indi è allievo dello scultore Domenico Trentacoste il quale, pochi anni dopo, lo chiama ad insegnare nell'Accademia di Belle Arti Fiorentina da lui presieduta.
Esordisce pubblicamente nel 1916 e l'anno seguente il Re gli acquista un'opera. Nel 1920 viene insignito del Premio Stibbert ed espone alla Biennale veneziana, dove sarà invitato ad ogni edizione successiva, sino al 1936.
Nel 1924 il quadro "La morte di un autore" vince il Premio Ussi e viene acquistato dalla Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti. Da allora partecipa alle maggiori rassegne nazionali e alle mostre di pittura italiana all'estero: Varsavia, Vienna, Praga, Brighton, Amburgo, Madrid, Pittsburgh, Cleveland, Chicago, Parigi, New York, Berlino ecc. Nel 1937 ottiene un forte successo nelle metropoli tedesche e riceve la medaglia d'oro dell'Esposizione Mondiale di Parigi, per la quale realizza un grande pannello decorativo nel padiglione italiano dell'agricoltura. All'inizio della guerra decide di ritirarsi dalle esposizioni e di non vendere opera alcuna, pur continuando a dipingere.
Si dedica allo studio delle antiche scuole e alle ricerche sulle tecniche pittoriche del passato visitando numerose collezioni d'Europa e d'America.
Durante la guerra il suo studio fiorentino, sito in riva all'Arno, è distrutto dall'esplosione delle mine tedesche.
Nel 1949 si stabilisce a Ginevra.
Suoi quadri sono conservati in importanti Gallerie quali la Nazionale d'Arte Moderna di Roma e la Galleria d'Arte Moderna di Milano.

 

 

 

Walter Abrami