Michele Guerrisi (Cittanova ( RC ), 1893 - Roma, 1963)

 


Uomo di profonda cultura, di formazione crociana, fu scultore considerevole con un occhio per la plastica romana e il Quattrocento italiano. Compì i suoi studi a Palmi (anche nello studio del pittore Domenico Augimeri), Firenze, Roma, Napoli, nella cui università si laureò in lettere (1916) e ove conseguì il diploma di scultura all’Istituto di Belle Arti alla scuola di Achille d’Orsi e Luigi De Luca. Fu titolare di storia dell’arte nelle Accademie di Palermo (1920 - ’21), Carrara (1921 - ’22), Torino (1922 - ’41) e nella Scuola Superiore di Architettura dell’Università e nella facoltà di Magistero di Torino. Infine dal 1941 fu titolare di scultura nell’Accademia di BBAA di Roma e, dal 1952, direttore. Dal 1920 espose nelle più importanti mostre nazionali, tra cui bisogna ricordare le dieci edizioni della Biennale di Venezia (1920 - con una scultura; 1926 - vincitore del premio Marini-Missana per la scultura Nudo di donna; 1930 - con due sculture; 1932 - con tre sculture; 1934 - con Nuotatrice, Galleria civica d’arte moderna, Torino e altre due opere; 1936 - anno in cui fu anche commissario per gli inviti, con Ritratto di Italo Cremona, Galleria d’arte moderna, Milano e altre tre sculture; 1938 - con una sala comprendente cinque opere, tra cui Ritratto; 1942 - con un’opera ispirata al Po, che Leonida Repaci definì “opera di larghe movenze strutturali sorretta da immagine serena, cantante come la polla che gonfia perennemente le vene del dio fluviale”; 1948 - con una scultura; 1954 - con tre sculture; le Quadriennali romane (1931 - con Nudo di donna; 1935; 1939; 1943 - con mostra personale, nella quale presentò un folto numero di ritratti e tre nudi assai impegnativi e vinse il premio per la scultura; 1948; 1951/’52, con quattro opere, Ritratto di vecchio, terracotta; Ritratto di P. G. , bronzo; Statua di donna, gesso; Ritratto di Sergio Pugliese, gesso; 1956/57; 1965/66 ); le Promotrici di Torino (1935 - vincitore del premio Ernesto di Sambuy; 1941 - premio per la scultura; 1957 - con mostra personale); la IX Biennale Calabrese d’Arte di Reggio Calabria, 1949, con due sculture, Francesca e Ritratto di Cilea. Nel 1954 fu organizzata una sua personale al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Prese parte anche a numerosissime mostre internazionali, tra cui : 1929 - Barcellona; 1931 - Atene; 1933 - Amburgo, Lipsia, Dresda, Augusta; 1935 - Parigi, Jeu - de - Paume, Mostra dell’Arte Italiana dell’Ottocento e del Novecento; Budapest, premiato per la scultura, Praga, Varsavia, Vienna; 1937 - S. Paolo, Berlino, con Busto femminile, Parigi, medaglia d’oro per l’opera Ragazza seduta, 1933; 1938 - Berna; 1940 - New York. Fu autore di moltissimi monumenti pubblici, sparsi ovunque in Italia (Monumento ai Caduti studenti dell’Università di Napoli, 1921; Monumento ai caduti a Catanzaro, 1932, in piazza Matteotti; Luzzara; Ariano di Puglia; Palmi, 1929; Montecalvo Irpino; e altri ancora). Sue opere nelle Gallerie d’arte Moderna di Roma (Ragazza che cammina, 1932; Ritratto di Ferruccio, 1935; Ritratto del pittore Miradio, 1938; Ritratto di C. Turina, 1940 ); Firenze (Ritratto di Giorgio De Chirico, 1933); Torino (Ritratto di G. Coda, 1939 ); Milano; Genova (Ritratto di mia moglie, 1932); nel Municipio di Napoli (Ragazzo danese, 1916); nel Museo romano di Vercelli (Statua di Giulio Cesare, 1939); nelle città di Asti (Cappella Penna, 1933; Il Buon Evento per villa Pugliese, 1935); Roma (Ritratto del Gen. Giardino, 1935; Statua della filosofia nel Palazzo della Civiltà all’Eur, 1941; Lampade di bronzo ai lati della statua di San Pietro nelle Grotte Vaticane, 1950; Statua di Sant’ Antonio nella Chiesa del Riposo, 1957; Busto del Sen. Vanoni a Palazzo Madama, 1959; Busto di Michele Bianchi, in marmo, nella Camera dei Deputati); Torino (Cappella Marone e Vaciago, 1936; Medaglia d’oro della città, 1936 ); Budapest (Gruppo della Resurrezione di Lazzaro, 1937); Alessandria (Tomba Guidotti - Serra, 1941); Palmi (Statua della Musica e Il Mito di Orfeo per la Tomba di Francesco Cilea nell’omonimo teatro, 1951; Stele commemorativa di Ibico, 1952; Tripode di Diego Vitrioli, 1952); Giamaica (Statua di Cristoforo Colombo, 1956); Taverna (Monumento a Mattia Preti, 1957); Napoli (Cappelle del Principe Brancaccio, 1963). Le sue opere migliori, secondo una valutazione dello stesso scultore, sono i Rilievi del palazzo della Compagnia di Assicurazioni di Torino in Roma. Nel suo paese, a lato dell’ingresso della Chiesa madre una Statua raffigurante la Madonna. Fu anche pittore; sue opere a Palazzo Braschi a Roma e in collezioni private. A Palmi, presso la Casa della Cultura, è ospitata la gipsoteca dell’autore. Come scrittore compose poesie (Pigmalione, 1956), redasse articoli sulla Gazzetta del Popolo di Torino, saggi (L’arte religiosa e la crisi del gusto contemporaneo, 1953; L’estetica del cubismo, 1953; Spazio e cielo nell’Angelico, 1955; Arte moderna, 1960; La psicologia della forma e l’arte moderna, 1961), voci nell’Enciclopedia Treccani (1935), e alcuni libri di storia e critica d’arte, tra i più importanti ed aperti del suo tempo: Dalle botteghe agli studi, 1926; Discorsi sulla scultura, 1931; La nuova pittura, 1932; Il Giudizio di Michelangelo, 1947; L’idea figurativa, 1952 (volume per il quale Benedetto Croce scrisse: “ E’ stato scritto con quello stesso intento con il quale io ho scritto il mio sulla poesia e viene ora a coprire la lacuna che restava per le arti figurative); Croce e le arti figurative, 1953; L’errore di Cèzanne, 1954. Sue opere alla rassegna “La Divina Bellezza”, Complesso del San Giovanni, Catanzaro, 2002.

 


Enzo Le Pera

 

 

 

BIBLIOGRAFIA:

 

Ugo Ojetti, Ottocento Novecento, Mondadori, Milano 1937

 

Arte in Italia 1935 - 1955, Edifir, Firenze, 1992

 

Costantini (op. cit.)

 

Vollmer (op. cit.)

 

A. Panzetta, Nuovo Dizionario degli Scultori Italiani dell’Ottocento e del primo Novecento, Adarte, 2003