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Stefano Di Stasio (Napoli 1948)

 

Napoletano di nascita ma romano d’adozione, Stefano Di Stasio rappresenta uno dei volti più interessanti del cosidetto movimento Anacronista. Egli, come dichiarò in un’intervista, partì dal lessico figurativo per pura provocazione ma ben presto capì di trovarsi di fronte ad un’autentica alternativa pittorica. Napoli rappresenta per lui non solo motivo d’ispirazione tematico ma anche il luogo dove attingere un ductus pittorico: Francesco Solimena, Luca Giordano sono spiriti che aleggiano nei suoi lavori con chiaroscuri potenti e decisi tagli luministici. In tal senso il ciclo del Prigioniero del golfo ne è chiaramente influenzato. In lui avviene anche un recupero di certa pittura italiana del Novecento (Funi è dietro l’angolo) ben chiaro nella scelta dei tipi umani, sempre possenti e volumetrici, che occupano con decisione gli spazi. Presente alla Biennale di Venezia del 1984 e del 1995 e a diverse Quadriennali romane.

 

 

Matteo Gardonio