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Scipione (Macerata 1904 – Arco, Trento 1933)

 

 

Gino Bonichi, in arte Scipione, esponente di spicco della scuola romana e soprattutto della "scuola di via Cavour" come la chiama Roberto Longhi. Proprio Roma è al centro delle sue opere, che egli tratta con una pittura tutta tonale prediligendo colori bruciati. La sua attività, brevissima e stroncata dalla tisi, si condensa tra il 1928 ed il 1931 dove ottiene un personalissimo linguaggio fatto d’un surrealismo moraleggiante ma soprattutto d’un espressionismo allucinato in una Roma barocca. Un capolavoro dietro l’altro che lo mostrano un gigante: il Cardinale decano, l’Autoritratto e Piazza Navona sono alcuni di questi. Una pittura a tratti tormentata ma sempre con richiami mitici e soprattutto tenendo ben presente la lezione espressionista europea (Soutine in particolare) al quale si richiama. Un’autentica carrellata di personaggi pre-felliniani scorrono nelle sue tavolozze: dal cardinale al principe cattolico alla cortigiana che sono "personaggi sottratti al tempo e alla storia, in una Roma clericale e pagana, consegnata al sortilegio e alla magia" (Dantini 2005).

 

 

Matteo Gardonio

 

 

Bibliografia:

Il profeta di Via Cavour : (Scipione) / Bertoli, Raffaello 2007

 

Scipione 1904 - 1933 : Roma, Musei di Villa Torlonia - Casino dei Principi 7 settembre - 6 gennaio 2007