(Incisore attivo a Roma nella seconda metà del XVI secolo)
Figlio dell'architetto Antonio dell'Abacco, collabora con il padre nell'intaglio
di tavole architettoniche (Libro d'Antonio Labacco appartenente a
l'architettura, Roma 1557). Di sua mano sono note stampe tratte da opere
dello Schongauer (Tentazione di sant'Antonio) e del Beatrizet. Nel 1572
risulta quale segretario nella "Congregazione dei Virtuosi al Pantheon", allora
presieduta da Federico Zuccari. Nel 1587 risultava ancora vivente.
A.R.
Bibliografia:
Thieme-Becker, Allgemeines
Lexikon der bildenden Künstler,
Leipzig 1992
Dizionario Enciclopedico Bolaffi
dei pittori e degli incisori italiani dall'XI al XX secolo, Torino
1972
M. Pepe, I Labacco architetti e incisori, in « Capitolium », 1963