Felice Brusasorci.
Flagellazoine di Cristo, olio su tela. Verona, Madonna di Campagna.
Figlio di Domenico, acquisì i primi rudimenti di pittura presso il padre, dal
quale attinse la lezione di Giulio Romano. Un successivo soggiorno a Firenze
lo introdusse allo
studio dei manieristi fiorentini quali il Vasari e il Naldini, la cui influenza
sarà ben visibile nelle sue prime opere (Madonna con i tre Arcangeli di San Giorgio in Braida).
Alla fine degli anni Settanta, si allontanerà dal tardo manierismo toscano
a favore della pittura veneta di ambito veronesiano.
Negli anni a venire affiancherà ai soggetti sacri quelli profani, e con
buon successo si dedicherà alla realizzazione di ritratti, tutto in una
maggiore accentuazione dei valori cromatici
che saranno caratteristici anche dei suoi allievi.
A.R.
Bibliografia:
F. Zava, Profilo di Felice Brusasorci, in "Arte
Veneta", 1967;
L.
Magagnato, Felice Brusasorci, in Cinquant'anni di pittura veronese
1580-1630, catalogo della mostra, Verona 1974;
B. Mazza, Felice
Brusasorci, in Mestieri della pittura veronese, Verona 1974;
G. Briganti (a cura
di), La Pittura in Italia, Il Cinquecento, Mondadori-Electa,
1988.