Brusasorci Felice (Verona, 1539/40-1605)
 

 

 

Felice Brusasorci. Flagellazoine di Cristo, olio su tela. Verona, Madonna di Campagna.


Figlio di Domenico, acquisì i primi rudimenti di pittura presso il padre, dal quale attinse la lezione di Giulio Romano. Un successivo soggiorno a Firenze lo introdusse allo studio dei manieristi fiorentini quali il Vasari e il Naldini, la cui influenza sarà ben visibile nelle sue prime opere (Madonna con i tre Arcangeli di San Giorgio in Braida). Alla fine degli anni Settanta, si allontanerà dal tardo manierismo toscano a favore della pittura veneta di ambito veronesiano. Negli anni a venire affiancherà ai soggetti sacri quelli profani, e con buon successo si dedicherà alla realizzazione di ritratti, tutto in una maggiore accentuazione dei valori cromatici che saranno caratteristici anche dei suoi allievi.

 

 

A.R.
 


Bibliografia:

F. Zava, Profilo di Felice Brusasorci, in "Arte Veneta", 1967;

L. Magagnato, Felice Brusasorci, in Cinquant'anni di pittura veronese 1580-1630, catalogo della mostra, Verona 1974;

B. Mazza, Felice Brusasorci, in Mestieri della pittura veronese, Verona 1974;

G. Briganti (a cura di), La Pittura in Italia, Il Cinquecento, Mondadori-Electa, 1988.