Ricevuti i primi insegnamenti di pittura nella del padre, Giovanni
Battista il Vecchio, morto nel 1516, e dallo zio Girolamo, dal 1534 risulta
iscritto all'Accademia di San Luca a Roma, quale testimonianza di un suo
soggiorno nell'Urbe. Nello stesso anno rientra a
Faenza e stringe rapporti di lavoro con Dosso e Battista Dossi insieme
ai quali risulta impegnato nel 1537 alla decorazione della residenza
estense di Belriguardo. Dal 1540 al 1543 fu impegnato assieme al Tonducci
alla realizzazione degli
affreschi di San Vitale a Ravenna (opere perduti). Nuovamente a Roma,
con Pierin del Vaga e il Siciolante, lavorò alla decorazione di Castel Sant'Angelo. Tornato a Faenza arricchito dalle esperienze romane,
nel 1567 esegue l'Incoronazione della
Vergine (Faenza, Pinacoteca), eseguita per la chiesa dei Celestini.
Bibliografia:
G. Gibbons, Jacopo
Bertucci of Faenza, in "Art Bulletin, 4, 1968;
A. Colombi Ferretti, Dipinti d'altare in età di
Controriforma in Romagna, catalogo della mostra, Forlì 1982;
A. Colombi Ferretti, voce
Bertucci, Jacopo, in La pittura in Italia. Il Cinquecento, II,
Milano 1988.