Battista Luteri detto
Dossi Battista
Battista Luteri detto Dossi Battista, conosciuto anche come:
Battista de Luteri;
Luteri Battista; Battista de Lutero; Battista de Costantino; Battista di Dosso;
Battista di Niccolò di Lutero; Battista di Niccolò di Lutero. Le poche notizie sull'artista fanno supporre che la sua formazione sia avvenuta con il fratello, apprendistato interrotto da un soggiorno a Roma tra il 1520 e il 1524, durante il quale Battista si sarebbe avvicinato al classicismo raffaellesco, come si evince dall'esame stilistico delle sue opere. Attorno al 1530, dopo il soggiorno romano ricordato dalle fonti, i due fratelli collaborano alla decorazione della stanza delle Ninfe della Villa Imperiale di Pesaro, e successivamente (1531-1532) al Castello del Buonconsiglio di Trento, dove Battista eseguì gli affreschi con Giochi di putti nella Sala Grande e le lunette con Marte e Mercurio. La prima opera documentata di Battista, un' Adorazione del Bambino per il Duomo di Modena (Modena, Galleria Estense) risale al 1533-1534, e, come molte delle opere precedenti la morte del Dosso (1541), non solamente risente fortemente dei modi del fratello, ma specie nel paesaggio, ne rivela l'intervento. Degli anni Quaranta è la Sacra Famiglia con San Giovannino della Collezione Cini di Venezia; del 1544 una serie di dipinti provenienti dal Castello Estense di Ferrara: Giustizia, Pace, Notte, Aurora (Dresda, Gemaldegalerie). Battista ebbe diverse commissioni dai signori di Ferrara, per i quali decorò le dimore di Belriguardo, di Montagnola e Copparo. Disegnò anche due serie di cartoni per arazzi che vennero eseguiti nella fabbrica di tessitura sorta a Ferrara nel 1536 con maestranze fiamminghe: Storie delle Metamorfosi in cinque pezzi, e Storie di Ercole in quattro pezzi.
A. Mezzetti, Il Dosso e Battista ferraresi, Milano 1965
F. Gibbons - L. Puppi, Dipinti inediti o poco noti di Dosso e di Battista Dossi, con qualche nuova ipotesi, in "Arte Antica e Moderna", 1965
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