Figlio del pittore Mario dell'Abacco (il cognome varia da Abacco a d'Abacco,
dall'Abacco, Labbacco, Labacco), e nipote del più noto architetto omonimo,
probabilmente collaborò con il padre alle incisioni del Libro di Architettura
sulle antiquità di Roma, (1552). Viene citato dalle fonti per la prima volta nel
1595 e successivamente in un documento del 1609.
Bibliografia:
Thieme-Becker, Allgemeines
Lexikon der bildenden Künstler,
Leipzig 1992
Dizionario Enciclopedico Bolaffi
dei pittori e degli incisori italiani dall'XI al XX secolo, Torino
1972
M. Pepe, I Labacco architetti e incisori, in « Capitolium », 1963