ARCHIMEDE SEGUSO
Galleria delle
Opere
Archimede Seguso nasce a
Murano il 17 dicembre 1909.
Giovanissimo, si avvicina alla lavorazione artistica del vetro e forgia la sua
straordinaria manualità rifacendo vetri settecenteschi. Poco più che ventenne
diventa un esperto maestro, distinguendosi anche con la nuovissima lavorazione
del vetro pesante. Prende come disegnatori nella fabbrica di famiglia, prima
Vittorio Zecchin, poi Flavio Poli. Realizza: "Vetri sommersi bulicanti",
"Profusi d'oro", "Corrosi", "Iridescenti" (1935-37).
Nel 1946 fonda la "Vetreria Seguso Archimede". Crea "Cordonati",
"Anelli" (1948); "Aghiformi", "Opachi oro", "Nudi in nero", "Cristallo iridescenti" (1949).
Gli anni Cinquanta sono anni di ricerca e di innovazione tecnica della
lavorazione del vetro e dello studio del colore, nascono "Merletti" (1952) e
"Piume"
(1956).
Anche negli anni Sessanta Archimede sforna moltissimi vetri interessanti, oggi
ricercati dal collezionismo: "Fili continui" (1962), "Aleanti"
(1964), "Colori" (1966) "Fasce sovrapposte" (1966), "Filigrana
stellata" e i "Cipolla" (1968). Gli "Optical" (1972).
Partecipa a Biennali di Venezia, alle Triennali di Milano e Liegi e a moltissime
altre mostre.
Archimede tuttavia non lascia
l'antico amore per la scultura a massello e crea opere quali "Testa di donna
dormiente" (1971), strettamente collegata all'altorilievo di "Donna
dormiente seduta su scanno" (1951), "Il germoglio", "Doppia
eclissi" (1986), "Testa di bimbo" (1972).
Nel 1982 partecipa alla mostra dei Mille anni del vetro a Venezia a Palazzo
Grassi e al Museo Correr, con più sculture e con il "Cristo deposto".
Il "Save Venice" lo onora tributandogli una mostra personale a New York "Il
Maestro dei Maestri" presso Tiffany & Co. nel 1989. Nel 1991, il Comune di
Venezia ospita «I Vetri di Archimede Seguso»; le opere vengono esposte a Palazzo
Ducale.
Nel 1982 realizza "La mia Europa", un obelisco in vetro soffiato blu,
alto più di due metri.
Negli ultimi anni di vita l'ispirazione riprende forza e motivo dalle ricerche
dell'uso del colore, come in "Riflessi e Intarsi" (1990), "Primavera
stellata" (1992), "Vasi intrico" (1994) "Verde Serenella 18"
(1996), realizzati con il nipote Antonio. Nella serie "Vasi la Fenice"
(1996), diversi l'uno dall'altro per forma e colore, si rivivono le emozioni per
l'incendio del teatro veneziano.
Archimede Seguso muore novantenne, il 6 settembre 1999, lasciando una
traccia indelebile nella storia del Vetro Artistico di Murano.
Giorgio Catania
Sitografia:
Fondazione Archimede Seguso
Bibliografia:
Carl I. Gable -
Murano Magic: Complete
Guide to Venetian Glass, Its History and Artists. Schiffer
Publishing, 2004
Marino Barovier -
Il vetro a Venezia dal Moderno al Contemporaneo. Motta, 1999
Franco Deboni -
Murano '900, Vetri e vetrai. Milano, 1996