Studio Ars Labor Industrie Riunite
Viene fondata nel 1923, da Giuseppe D'Alpaos, Decio Toso e Guglielmo Barbini.
Sue specialità furono l'incisione, l'intaglio, la decorazione a smalto e la
doratura su vetro. Nel 1927 iniziò la collaborazione con Guido Balsamo Stella e
Franz Pelzel, che dopo aver soggiornato per due anni a Firenze, avevano aperto
laboratorio in proprio alla Giudecca. Mentre il primo collaborò per pochi anni
con la vetreria, il secondo rimase fino al suo ritiro, avvenuto nel 1968. La
lunga permanenza nei paesi del Nord Europa e in Boemia, dove aveva conosciuto
Pelzet, influenzò notevolmente Balsamo Stella.
Espose le sue ultime creazioni per la S.A.L.I.R. alla Biennale del 1930,
presentando vetri con decori che si rifacevano alla classicità, rivisti in
chiave moderna, oppure vasi e coppe, aventi come soggetto gli sport,
l'aviazione, il jazz. L'impronta data alla produzione fu così marcata che i
disegnatori succedutigli, continuarono a produrre modelli simili, al punto da
renderne difficoltosa l'esatta attribuzione. Nonostante le prime ritrosie della
critica, che vedeva questo tipo di lavorazione troppo lontana dalla tradizione
italiana, le opere della S.A.L.I.R. riscossero un grande successo e furono
spesso citate ad esempio sulle pagine di Domus e Casabella. Gio Ponti elogiò
sempre le opere disegnate da Guido Balsamo Stella e, nel 1941, alla sua morte,
scrisse questo articolo commemorativo:
"..ha molto contribuito, come artista e come maestro, alla rinascita dell'arte
decorativa italiana. È a lui che massimamente si deve la ripresa da noi del
vetro inciso con spirito moderno e tecnica aggiornata" (Domus, settembre 1941).
In seguito la S.A.L.I.R. si avvalse dell'opera di Vittorio Zecchin per quanto
concerneva vetri incisi o decorati a smalti, di Gio Ponti, e dello stesso Pelzel
anche in qualità di disegnatore. Alla Triennale del 1940, la vetreria espose
opere disegnate da Gio Ponti, Ugo Blasi, Piero Fornasetti.
Di quest'ultimo sono notevoli i due vasi pubblicati su Domus, uno inciso a
motivi di conchiglie dorate, l'altro a smalti con decoro di mani e farfalle, che
anticipano la linea delle produzioni future dell'artista e la serie di vasi
ornati da piante architettoniche palladiane. Nel dopoguerra la vetreria continuò
ad avvalersi dell'opera di vari artisti, tra cui Riccardo Licata. Serena Dal
Maschio, Vinicio Vianello ed Ettore Sottsass. Partecipò alle più importanti
manifestazioni in Italia e all'estero, riportando ovunque i più alti
riconoscimenti. È attualmente operante.
Franco Deboni
Bibliografia:
Lorenzetti C., Vetri di
Murano, Bergamo 1940
Mariacher G., L'Arte del Vetro, Verona 1958
Gasparetto A., Il Vetro di Murano dalle origini ad oggi, Venezia 1962
Polak A., Modern Glass, Londra 1979
Tagliapietra S., La Magnifica Comunità di Murano, 1900-1925, Verona 1980
Barovier Mentasti R., Il Vetro Veneziano, Milano 1987
Neuwirth W., Italian Glass, Vienna 1989
Deboni F., I Vetri Venini, Torino 1992
Barovier Mentasti R., Vetro Veneziano 1890-1990, Venezia 1993
Heiremans M., Art Glass from Murano, Stoccarda