Maestri Vetrai Muranesi Cappellin & C. - Murano
Galleria delle Opere
Dall'inconsueto connubio tra Giacomo Cappellin antiquario veneziano e Paolo
Venini avvocato milanese, nacque nel 1921 l'azienda che segnò la rinascita
dell'arte vetraria in Italia. In origine i soci dovevano essere tre, ma Andrea
Rioda, industriale muranese già attivo da molti anni con fornace propria, morì
prima della fondazione della società. La produzione, curata nelle linee da
Vittorio Zecchin in qualità di direttore artistico, si evidenziò subito per i
vetri sottili ed eleganti, che si riallacciavano alla tradizione vetraria
rinascimentale, come il vaso "Veronese", tratto dall'Annunciazione di Paolo
Veronese nelle Gallerie dell'Accademia di Venezia, che divenne presto il loro
simbolo e altri del tutto nuovi, come il vaso "Libellula", dai grandi manici
sottili. A questa purezza di linee, enfatizzata dall'uso di vetri dai colori
tenui, o completamente incolori, va aggiunto l'elevatissimo standard qualitativo
dei singoli pezzi, dovuto alla bravura dei maestri, tra cui ricordiamo Nane
Seguso, Diego Barovier, Nino Pavanello e Attilio Moratto, quest'ultimo
specializzato nell'esecuzione di elementi d'illuminazione. Il critico Giulio
Lorenzetti scrive in un breve trattato sul vetro di Murano: "...forme
semplicissime nel ritmo e nello slancio armonioso della linea, create per
esaltare nelle colorazioni più tenui, quasi evanescenti, leggerezza e limpida
trasparenza, le due doti singolari del vetro soffiato muranese, costituiscono i
caratteri essenziali della nuova corrente, che ebbe iniziatori Venini &
Cappellin, a cui si associò l'opera di uno squisito artista muranese, Vittorio
Zecchin". I successi non tardarono ad arrivare con riconoscimenti nelle più
importanti esposizioni e mostre; ampio spazio venne dedicato alla nuova società
su libri e riviste specializzate e per la prima volta anche all'estero, su
The Studio, L'Art Vivant, Art et Décoration si parlò dei nuovi vetri
italiani. Pochi anni dopo, per incompatibilità tra i due titolari, a seguito
della rottura con Vittorio Zecchin che aveva in pratica costruito con la sua
opera l'immagine della vetreria, la Cappellin-Venini & C. si sciolse. Nel 1925 a
Parigi alla grande Esposizione di Arti Decorative, esposero le due nuove aziende
sorte dalla scissione: la Maestri Vetrai Muranesi Cappellin & C. e la Vetri
Soffiati Muranesi Venini & C.
La Maestri Vetrai Muranesi Cappellin & C. trovò sede nelle fornaci di Palazzo Da
Mula a Murano.
All'inizio collaborò come direttore artistico Vittorio Zecchin, che continuò il
discorso iniziato in precedenza staccandosi poi progressivamente dai modelli
cinquecenteschi per inserire nelle tecniche di lavorazione le filigrane,
raggiungendo risultati eccezionali per rigore formale e perfezione esecutiva.
A Vittorio Zecchin, diventato designer indipendente, subentrò il giovane Carlo
Scarpa, che personalizzò la produzione con forme semplici e rigorose
caratterizzate da colori e lavorazioni innovativi.
Molto successo riscossero le sue realizzazioni presentate alla Triennale del
1930, vasi dai colori pieni, impreziositi da applicazioni d'oro, d'argento e da
iridescenze, oppure vasi dalle forme classiche eseguiti in semplice vetro
lattimo, che ne sottolineava i volumi, talvolta decorati con l'applicazione di
semplici murrine ad anelli concentrici.
Purtroppo, pur avendo una produzione di qualità straordinaria, la fabbrica di
Giacomo Cappellin fu costretta a chiudere nel 1931, sopraffatta dai costi
eccessivi, forse vittima d'una esasperata ricerca di perfezione.
A tale proposito ricordiamo un episodio realmente accaduto, ormai entrato nella
storia muranese: un giorno, davanti a tutti i suoi maestri, tra i migliori
dell'isola, il titolare chiamò colui che aveva eseguito una coppia di
candelieri, e dopo avergli fatto notare che tra l'uno e l'altro c'era una lieve
differenza di altezza, con gesto secco li fece cadere dal tavolo,
distruggendoli.
Giacomo Cappellin, lasciata definitivamente Murano, si trasferì in Francia,
dedicandosi ad attività vetrarie secondarie.
Franco Deboni
Bibliografia:
Lorenzetti C., Vetri di
Murano, Bergamo 1940
Mariacher G., L'Arte del Vetro, Verona 1958
Gasparetto A., Il Vetro di Murano dalle origini ad oggi, Venezia 1962
Polak A., Modern Glass, Londra 1979
Tagliapietra S., La Magnifica Comunità di Murano, 1900-1925, Verona 1980
Barovier Mentasti R., Il Vetro Veneziano, Milano 1987
Neuwirth W., Italian Glass, Vienna 1989
Deboni F., I Vetri Venini, Torino 1992
Barovier Mentasti R., Vetro Veneziano 1890-1990, Venezia 1993
Heiremans M., Art Glass from Murano, Stoccarda