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Trieste di ieri e di oggi

 

 

 

 

Il Gruppo "Trieste di ieri e di oggi", grazie al supporto di "Arte Ricerca" e del "Circolo Artistico di Trieste", nasce con l'obiettivo di far conoscere la storia di Trieste e del suo Territorio. Nel Gruppo, che utilizza la piattaforma Facebook, sarà possibile trovare e condividere notizie, immagini da fotografie, stampe, cartoline; opere di artisti triestini e quanto altro riguardi la città di Trieste e il suo territorio. Parte del materiale raccolto verrà utilizzato per incrementare le pagine di archiviazione.

Inoltre, le vostre foto della "Trieste di oggi", con il passare del tempo diverranno una documentazione preziosa ed esclusiva delle modifiche del territorio o dei cambiamenti socio-culturali.

 

 

 

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Reperti fossili della Venezia Giulia

 

 

 

 

 

 

 

Del territorio dove ora sorge Trieste e il suo entroterra, dell’Isontino e della Venezia Giulia, si sa solo quello che ci raccontano i reperti fossili, ora conservati nei vari musei.

Il Museo di Storia Naturale di Trieste, oltre allo scheletro fossile dell'Ursus Spelaeus che viveva nelle grotte del Carso fino a qualche decina di migliaia di anni fa, (quasi 300 esemplari sono stati rinvenuti nella grotta Pocala di Aurisina), ospita anche il dinosauro Antonio, ritrovato al Villaggio del Pescatore, zona "Baia degli Uscocchi", nei pressi dell'ex cava (sito paleontologico visitabile, gestito dalla cooperativa Gemina). A fianco della cava si trova una stradina che conduce al luogo del ritrovamento.

Scoperto nel 1994, Antonio è il più grande e completo dinosauro ritrovato in Italia, appartenente agli "adrosauroidi", rettili vegetariani che vivevano in branco e che alla fine del Cretaceo popolarono diverse regioni della Terra, comprese le Americhe. La loro caratteristica principale era la forma del muso, appiattito e con un becco simile a quello di un cavallo o di un'anatra. Si tratta dello scheletro fossile meglio conservato mai ritrovato in Italia (completo al 95%): misura 4 metri di lunghezza e un metro e trenta di altezza,  mano a tre dita, arti posteriori robusti adatti alla corsa. Databile a 70 milioni di anni fa, è attualmente il reperto animale più antico vissuto in queste zone.

Il Castello di San Giusto, dal 15 marzo al 3 giugno 2001, ha ospitato la mostra "I dinosauri nella regione adriatica", ottenendo un grande afflusso di visitatori. La mostra proponeva vari reperti del Villaggio del Pescatore: il già citato "Antonio", "Bruno" (un nuovo esemplare), le zampe anteriori di un adrosauro, parti di un dinosauro carnivoro, ossa di dinosauri di grandi dimensioni, tre coccodrilli; provenienti da Valle in Croazia: una vertebra di sauropode, un dente ed un artiglio di un piccolo dinosauro carnivoro, alcuni denti di coccodrillo; un grande blocco di roccia fossilifera e due denti di dinosauro da Kozina in Slovenia.

 

 

 

 

 


A quattordici anni di distanza, nel marzo 2015, una mostra di dimensioni inferiori è stata allestita alle Scuderie del Castello di Miramare: "Attenzione Dinosauri: Lavori in corso". Organizzata dalla ditta triestina Zoic, in collaborazione con la Cooperativa Gemina, è stato presentato il  minuzioso lavoro di restauro, preparazione ed assemblaggio delle ossa che viene svolto prima dell'esposizione definitiva in un Museo.

 

Nello stesso giacimento di Antonio sono stati ritrovati fossili di dinosauri della stessa specie, un osso di dinosauro carnivoro, coccodrilli, resti di rettili volanti, pesci, gamberi, vegetali. Questo assieme di reperti configura l'habitat locale del periodo come una pianura costiera paludosa, conseguente a vaste terre emerse, con una ricca vegetazione dovuta ad un clima tropicale o sub-tropicale. Le rocce carsiche conservano tracce di numerosi eventi biologici e geologici, risalenti da 45 milioni di anni fa fino a 100 milioni di anni fa, con forme di vita, soprattutto molluschi e microfaune i quali confermano una formazione avvenuta in un ambiente marino tropicale.

 

 

 

 

 

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