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MNAF - Museo
Nazionale Alinari della Fotografia
Claudio de Polo,
Presidente della Fratelli
Alinari Fondazione per la Storia della Fotografia
Il MNAF rappresenta il
coronamento di una sfida iniziata 24 anni fa.
L'Alinari era allora, come lo è oggi, l'azienda più antica al mondo operante nel
campo della fotografia cioè della comunicazione per immagini. Nel 1920 era
divenuta la prima "public company nel settore della cultura" in Italia e
probabilmente in Europa. Sotto l'egida del Senatore Vittorio Cini, l'azienda
aveva acquisito i più importanti archivi di negativi sull'arte italiana,
concentrando a Firenze un patrimonio unico per la storia dell'Arte italiana e non
solo. Il tutto anticipando di quasi cinquant'anni le grandi acquisizioni
fotografiche che - nell'epoca di internet - i maggiori archivi americani hanno
portato a termine. Dal 1982 ad oggi l'Azienda ha molto ampliato le proprie
collezioni di negativi storici su lastra dell ' 800 e quelli su pellicola del
900, ha diversificato l ' interesse verso nuovi settori come la storia
dell'Industria italiana ed ha acquisito parecchie centinaia di migliaia di
fotocolors, integrando così il bianco e nero storico con il colore dei decenni
più recenti. Ha ampliato gli orizzonti geografici con immagini che oltre
all'Italia spaziano al mondo intero. Ma l'aspetto forse più interessante è stato
l'arricchimento che Alinari ha operato nelle sua parte museale, con una
collezione oggi di oltre 900.000 vintage prints, dell'800 e del 900, che lo
rende un Museo di riferimento a livello mondiale per il XIX e XX secolo e per
gli autori rappresentati.
Il tutto correlato ad una biblioteca di storia della fotografia ricca di oltre
20.000 volumi e riviste, tra cui opere introvabili. Sono state create e
sviluppate sezioni innovative di storia della fotografia quali quelle degli
album fotografici (il Museo ne custodisce oltre 6.000), delle cornici
fotografiche (la fotografia presentata) e beninteso di apparecchi fotografici,
oltre 1.200, nonché una sezione "intorno alla fotografia" che spazia dalle
medaglie dei concorsi fotografici, ai gioielli
portafotografie, dai manifesti fotografici alle pubblicità (dei fotografi prima
e delle aziende poi......) e così via. Il laboratorio di restauro della
fotografia, con la collaborazione scientifica dell'Opificio delle Pietre Dure,
assicura il restauro di tutti questi materiali.
Si è formata ex novo ed è molto 'cresciuta professionalmentÈ una équipe di
specialisti invidiataci in tutta Europa. Parte di questi collaboratori mi furono
accanto quando il Presidente Pertini inaugurò nel maggio 1985 il primo (anche se
piccolo) Museo di Storia della Fotografia in Palazzo Rucellai.
Nel 1997 il Museo si ritrovò senza la sede istituzionale ma l'attività è
continuata in altre prestigiose sedi a Firenze, in Toscana, in Italia e nel
mondo.
Oggi si inaugura un Museo più ampio e più completo, quasi tre volte maggiore del
primo, in una straordinaria sede storica: quel convento " ex Scuole Leopoldine "
già Ospedale di San Paolo che certo non fa rimpiangere Palazzo Rucellai.
Quindi l'Alberti continua ad accompagnarci in Piazza Santa Maria Novella...
Il Museo auspico aiuterà questa straordinaria Piazza e la città di Firenze a
riacquisire uno spazio urbanistico e artistico 'unico' nella propria storia.
Il "percorso per i non vedenti" realizzato grazie alla Regione Toscana con la
Stamperia Braille offre la possibilità - prima istituzione al mondo - di visite
guidate per i portatori di questo handicap.
I laboratori di studio e sperimentazione fotografica per ragazzi, faranno del
Museo un polo di aggregazione anche per ciò che riguarda l'educazione
storico-tecnico fotografica. Lo spazio espositivo potrà ospitare fino ad otto
mostre all'anno permettendo alla Fondazione Alinari di proseguire in quella sua
attività espositiva e editoriale che concepisce e realizza mostre e libri di
fotografia, non limitandosi solo alla riproposizione di prodotti realizzati da
terzi.
Il Museo nasce oggi per volontà del Comune di Firenze e del Suo Sindaco, che ha
voluto mettere a disposizione un monumento unico, quale il Convento delle
Leopoldine, da destinarsi alla fotografia sotto l'egida della firma Alinari, e
grazie al sostegno economico e progettuale dell'Ente Cassa di Risparmio di
Firenze: vorrei qui fra tutti ricordare, in primis la figura del compianto
Dottor Alberto Carmi, da sempre paladino entusiasta di questa impresa, e
soprattutto il Presidente e l'intero Consiglio direttivo dell'Ente. Il
ringraziamento va inoltre a tutti quegli Enti e a quelle Aziende che in varia
misura ci sono stati concretamente vicini con suggerimenti e supporti
finanziari. Desidero, infine, ringraziare tutti coloro che hanno lavorato
all'ideazione e realizzazione del percorso museale sia nell'aspetto strutturale
e degli arredi sia nella costruzione del progetto scientifico e quindi, in
particolare il nostro Comitato Scientifico.
Il costituendo Museo delle Arti Toscane del secolo XIX e XX sarà un partner
straordinario per il MNAF anche per tutte le sinergie culturali che questa
collaborazione potrà esprimere.
Firenze è da sempre il centro dell'arte italiana e rinascimentale. Nella seconda
metà dell'800 il neopositivismo in Toscana ed il grande dibattito scientifico
che generò, propiziò qui l' insediamento non solo dell'attività degli Alinari ma
di tanti illustri fotografi.
Oggi, nel momento in cui la fotografia, quale noi la conosciamo, sta
sperimentando nuovi percorsi grazie alle opportunità offerte dalle tecnologie
digitali, questo Museo vuole essere una sfida ed uno sprone affinché la città di
Firenze e la Toscana riacquistino quei primati che furono propri della Sua
storia.
Claudio de Polo Saibanti
tratto da:
MNAF - Museo
Nazionale Alinari della Fotografia
© 2006 by
F.lli Alinari S.p.A