L
Alinari nasce a Firenze nel 1852 in quella
che - allora - era la capitale del Granducato di Toscana. Il primo
dagherrotipo aveva visto la luce da poco - 1839 - e siamo quindi agli
albori della scoperta che avrebbe forse più di ogni altra rivoluzionato
la moderna comunicazione fra gli uomini. Nella storia della fotografia
Alinari riveste un ruolo importante. Non solo siamo la più antica
azienda al mondo operante nel settore della "comunicazione per immagini"
ma custodiamo uno dei più significativi patrimoni di lastre storiche e
di vintage prints ricco di oltre 4.000.000 pezzi, una parte
significativa dei quali è oggi fruibile "on-line".
Questo grande corpus fotografico aggrega oggi — oltre agli Archivi
Alinari — ulteriori 350 archivi di negativi e collezioni di vintages dei
grandi maestri della fotografia dell"800 e del '900 sia in bianco e nero
che a colori: da von Gloeden a Michetti, da Wulz a Caneva da Sommer a
Mollino, a Brogi, Anderson, Balocchi, Villani, Quilici e tanti altri
italiani e stranieri.
Gli Archivi Alinari vantano 120.000 negativi storici su lastra della
produzione 1852-1920, tutto l'imponente fondo dei negativi in bianco e
nero dalla costituzione dell'Alinari I.D.E.A. ad oggi, cui si sono
aggiunti negli anni più recenti, altri 400.000 fotocolors.
Da questo insieme unico al mondo per la sua capacità di testimoniare
l'arte, la storia, la cultura, l'industria del nostro paese, abbiamo
scelto, per questo volume, un piccolo ma significativo nucleo di
fotografie che ripercorre un secolo e mezzo della capacità di produrre
immagini e quindi, in definitiva, della storia della nostra Società.
Nello scorrere di queste immagini s'intravede subito e forte un filo
conduttore che unisce l'attività di Leopoldo, dei suoi fratelli Romualdo
e Giuseppe, di Vittorio poi e dei tanti fotografi che condivisero la
loro vita professionale ed artistica con quella della nostra azienda da
Nunes Vais a Sguanci, da Puccini a Sansoni: la ricerca di una qualità
sempre altissima unita ad una oggettività impeccabile nella fotografia
che veniva realizzata, anche grazie a capacità innovative, accorgimenti
tecnici e di assunzione e di sviluppo delle fotografie.
Tutto ciò ha permesso alle fotografie di passare indenni attraverso il
severo vaglio e filtro di un secolo e mezzo di storia, di fruizione e di
uso. E l'aspetto "magico" è che queste più sono viste, più sono
utilizzate, più diventano, loro malgrado, delle icone irripetibili e
quasi necessarie per permetterci di sapere e capire da quale storia noi
veniamo, dove oggi ci troviamo e verso quale futuro possiamo pensare di
approdare.