Giuliano Confalonieri

 

 

VIE D’ARTE

BAGUTTA – MARGUTTA

 

un binomio perfetto

                                                                                                                                                                                                      

 

Fin dal 1985 gli artisti di Via Margutta a Roma – alle pendici del Pincio – siglano l'attività come arte e artigianato. Il consenso del pubblico mostra il bisogno di avvicinarsi all'espressione spontanea – lontana dai luoghi deputati come i numerosi Musei – e sensibilità verso gli artisti che collaborano periodicamente con vari Enti mettendo a disposizione le opere invendute. La gente si intrattiene con gli espositori per approfondire i messaggi delle varie tendenze e per conoscere la vita personale e sociale dei personaggi. Le due strade sono diventate ormai un punto d'incontro fisso ed un mezzo di scambio culturale e commerciale. Anche i cosiddetti pittori della domenica si cimentano e si confrontano in pubblico, mostrando i loro tentativi che, talvolta, diventano firme prestigiose. L'importanza dei gruppi – molto attivi – è confermata dal continuo rinnovamento degli stili continuando così la tradizione di altre iniziative del genere come la parigina Montmartre. L'annuale mostra 100 pittori caratterizza la strada romana, la cui tradizione ha attratto negli anni personaggi come Fellini, Magnani, Mastroianni, De Chirico, Guttuso. Via Margutta è stata un punto focale nel periodo della Dolce vita che, spesso, ha avuto manifestazioni esagerate.

 

      

 

In Via Bagutta a Milano opera dal 1964 il Gruppo Culturale Pittori (Fiera dell’arte a cielo aperto), associazione fondata da Bruno De Cerce. Due volte all'anno gli artisti associati mostrano le loro opere  in questa vecchia strada nel cuore della città (sembra che il nome derivi dalla presenza di parecchie osterie). Il fautore di questa mostra a cielo aperto ha dovuto combattere inizialmente contro le incomprensioni delle istituzioni ma finalmente ha potuto affermare “Un sogno, perché dapprima fu solamente un'utopia, una speranza irrealizzabile … avevamo tavolozze e pennelli, per illuminarla con i vivaci colori delle tele”. Dopo qualche anno, il Comune concesse l'autorizzazione ufficiale per esporre: inizia così la storia dell'arte in via Bagutta con i suoi pittori esistenzialisti e con il via-vai incessante degli appassionati e dei curiosi. I quadri appesi ai muri delle vecchie case o semplicemente appoggiati al selciato come in accampamenti zingareschi, sfiorati dal corteo dei passanti.           

 

 

Giuliano Confalonieri

giuliano.confalonieri@alice.it