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Giuliano Confalonieri
TRE ECCENTRICI
ARTISTI SPAGNOLI
(Gaudì
y Cornet Antoni
-
Dalì Salvador Felipe Jacinto - Picasso
Pablo)
Gaudì y Cornet
Antoni (1852/1928). Architetto
discendente da una famiglia di artigiani (il padre ramaiolo). Poco
interessato allo stile ufficiale – avvinto comunque da materie come
filosofia ed estetica – approfondì l’arte gotica medievale intuendo in
essa la presenza della tradizione popolare spagnola. Protetto da un
colto e ricchissimo industriale, Gaudì costruì le sue
opere sperimentando spazi con decorazioni e materiali vari in
collaborazione con gli artigiani locali: grotte, fontane,
parapetti di materiali grezzi incrostati di porcellane e vetri policromi
stravolgendo con la decorazione ogni schema tradizionale. La Casa
Mila, detta la Pedrera a cinque piani ha le facciate
e gli interni realizzati con assoluta libertà. La Sagrada Familia,
la chiesa di Barcellona rimasta incompiuta, scaturì da un preesistente
schema gotico stravolto attraverso una serie di invenzioni decorative e
soprattutto strutturali (tra cui le famose colonne inclinate, capaci
di assorbire contemporaneamente i pesi e le spinte senza dover
ricorrere agli archi rampanti).
L’opera di questo costruttore
istintivo, immaginoso e barocco, amante dei colori vivaci e della
tradizione mediterranea, tardò ad essere riconosciuta dalla critica per
l’impossibilità di inserirlo in uno dei tanti schemi dell’epoca. La sua
esperienza nacque sia dalla solidità economica di Barcellona sia
dall’esistenza in Catalogna di abilissime maestranze (muratori e
tagliapietre). Dimenticando volutamente il passato artistico e storico
del suo paese, elaborò un linguaggio assolutamente personale non solo
sul piano decorativo ma anche su quello strutturale, con una successione
inesauribile di invenzioni.
Dalì Salvador Felipe Jacinto
(1904/1989). Frequentò la scuola di Belle Arti a
Madrid – incontrò per un certo periodo anche F. Garcia Lorca e L. Bunūel
– approfondendo lo stile personale che lo contraddistingue tra metafisica, futurismo e cubismo. Nel 1928, a Parigi, conobbe Picasso e Miró che lo fecero aderire al surrealismo,
una pittura fondata su un'intensa concentrazione di immagini
legate a ossessioni. Nel 1930 pubblicò il saggio La donna visibile,
dedicato a Gala, moglie e
modella di tutta la vita; il
libro segnò l’inizio di un nuovo orientamento, spesso delirante.
Collaborò con Bunuel alla
sceneggiatura di due film,
Le chien andalou e
Lite d'or (avrebbe poi
progettato la scena della sequenza onirica del
film di Alfred Hitchcock,
Io ti
salverò)
e scrisse saggi per
alcune riviste. Si
stabilì negli Stati Uniti dove trascorse
gli anni della guerra e pubblicò nel
1942 l’autobiografia, La vita segreta di Salvador Dati.
Nel dopoguerra la sua produzione continuò cospicua e libera
nell’invenzione, anche nel campo dell’illustrazione e della grafica.
Picasso Pablo (1881/1973).
Nato da una famiglia dell’Andalusia (il padre insegnava alla
Scuola d'Arte e Mestieri), si iscrisse all’Accademia
di Belle Arti di Barcellon.. Dal 1904 si trasferì in Francia e
aprì uno studio nell’ambiente di poeti ed intellettuali. Divenne
uno dei maggiori animatori della cultura internazionale parigina. La sua
pittura, aveva già raccolto importanti
risultati; infatti le opere conosciute come
«periodo blu»,
sono attraversate da suggestioni dovute al passaggio tra
Ottocento e Novecento. Già allora era attratto dai problemi della forma
sintetizzata e del ribaltamento di piani e superfici. In
queste opere come in quelle del successivo periodo rosa
caratterizzato da una sottigliezza di stile post-impressionista, ci sono
le premesse per una evoluzione formale. Nel 1907, con la nascita del
cubismo incontrò G. Braque e con lui iniziò uno stretto sodalizio
artistico. All’inizio della guerra civile spagnola fu nominato direttore
del Museo del Prado e furono proprio le atrocità del conflitto a
suggerirgli l’idea del capolavoro Guernica che condanna con una
serie di meditazioni visive gli orrori dell’uomo contro uomo: nel quadro
sono evidenziati gli spaventosi e alienanti simboli, inseriti in uno
spazio senza confini che si insinua nella coscienza di tutti.
Giuliano Confalonieri
giuliano.confalonieri@alice.it