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Giuliano Confalonieri


 

SCHIAVONE (pittori)

 

Sono due i pittori soprannominati Schiavone:

Giorgio Çulinoviç del Quattrocento

Andrea Medulich o Meldolla del Cinquecento

 

 

G. Çulinoviç, Madonna in trono (1456-1460). Berlino, Staatliche Museen.

 

Çulinoviç Giorgio,  (Scardona, tra il 1433 e il 1436 – Sebenico, 6 dicembre 1504), detto Schiavone, allievo di Francesco Squarcione – nella cui bottega di mercante e imprenditore transitò anche Mantegna – ebbe contatti con gli scultori che lavorarono a Padova nella cerchia di Donatello, dai quali apprese il lavoro. Dopo la metà del secolo si trasferì in Dalmazia lasciando opere come il polittico Madonna, Bambino e santi (Londra), Madonna con il Bambino (Torino) e il Ritratto maschile (Parigi). Fu conquistato dalle opere antiche privilegiando colori intensi e linee contorte. Firmava le sue opere Sclavonus Discipulus Squarcioni, Georgius Dalmaticus Discipulus Squarcionis, Georgius Sclavonus Squarcioni. Nel 1456 andò a Padova: dopo aver stipulato a Venezia un accordo con il pittore Francesco Squarcione, nel cui studio si obbligava a lavorare senza stipendio – solamente mantenuto – interruppe presto i rapporti con lui perché accusato di avergli rubato alcuni disegni. Si trasferì a Zara e quindi a Sebenico, dove rimase per oltre 40 anni. I documenti parlano poco della sua attività artistica poiché pare si occupasse prevalentemente di traffici commerciali e prestando danaro con interessi da usuraio. Alla fine del Quattrocento stipulò un contratto per la realizzazione di un polittico da collocare nel duomo di Sebenico con "la Nostra Dona cum lo Fiolo in brazo in el campo di mezo et altre figure". Dopo le clausole sul prezzo, sui colori e altro, il pittore dichiara che farà l’opera "più per lassar una memoria bella e zentile de mia man in questa terra, più per onore et fama che per lo guadagno". Nel 1504 fece testamento lasciando una somma per il Duomo con l’obbligo di venirvi sepolto e dividendo i beni tra la moglie  ed il figlio illegittimo. Morì a Sebenico alla fine del 1504.

 

 

A. Medulich o Meldolla, La conversione di San Paolo. Venezia, Fondazione Querini Stampalia.
 

 

Medulich o Meldolla Andrea (Zara, ? - Venezia, 1563), detto lo Schiavone, figlio di un uomo d’arme al servizio della Repubblica veneziana, fu uno dei precursori della cultura figurativa dell’epoca. Un personaggio importante  nell’ambiente artistico testimoniato dai committenti, dai colleghi nonché dall’Aretino e dal Vasari. Critiche diffuse sul suo operato (avveniristico?) lo indussero però a rientrare in schemi artistici più tradizionali. Molto del suo lavoro si è perduto nel tempo: le opere rimaste – attribuite con certezza – sono appena una quindicina risalenti, probabilmente, al periodo giovanile. La bottega era diventata un centro di artisti di talento rendendo fervido il clima culturale e aprendo nuove prospettive. Molto personali sono le sue varianti: festoni con frutta, le nature morte e le interpretazioni dei paesaggi con una gamma coloristica vivace, molto raffinata. Durante il  soggiorno in patria sembra che l'artista si sia dedicato più ad altri mestieri che alla pittura..

 

  

 

Giuliano Confalonieri

giuliano.confalonieri@alice.it