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EMIL NOLDE (pittore)
Giuliano Confalonieri
Emil Nolde, Mask Still Life III, 1911
Nolde
Emil (Emil Hansen, pittore tedesco 1867/1956). Iniziò l’attività come
intagliatore di mobili; insegnò poi disegno ornamentale e arte
industriale in Svizzera. Nel 1899 raggiunse Parigi dove si distinse con
opere nelle quali gli uomini e la natura sono volutamente amplificate
raggiungendo così l’obiettivo di un proprio stile espressivo. Analizzò
le opere di Delacroix, Degas, Manet, l’arte assira ed egizia, Van Gogh,
Gauguin, Munch, Rembrandt, Goya, Rodin. Fu tra i
fondatori della Neue Secession e
prese parte alla Mostra di Monaco (1912). La malattia nel 1909 ed
un contatto più diretto con l'arte
di Van Gogh contribuirono ad accentuare la drammaticità della sua
pittura; un viaggio in Nuova Guinea,
passando per la Russia ed il Giappone nel 1913
alimentò gli interessi per
l’arte primitiva favorendo
la comparsa di elementi esotici
nelle opere dall’impronta personalissima tanto da pervenire gradualmente
ad una violenta deformazione della figura umana con grandi pennellate
del colore assolutamente libera da ogni schema accademico. A
questo stile Nolde rimase fedele nei dipinti, negli
acquerelli, disegni, incisioni e
legni scolpiti. Laureato honoris causa all'università di Kiel,
perseguitato dai nazisti, riscoperto nel dopoguerra, è considerato oggi
uno dei maggiori esponenti della cultura espressionista. La componente
mistica del suo lavoro (Vita di Cristo) è il risultato di
esperienze interiori che spinsero l’artista a confrontarsi con la
religione. Anche a causa del clima cupo nordico, nei quadri
prevalgono il disagio esistenziale e l’angoscia psicologica. L’artista
ebbe l’omaggio a Parigi di una retrospettiva - 2008/2009 - con 90
dipinti e la Fondazione a lui intestata (anche lo scrittore norvegese
Knut Hamsun - 1859/1952 - esaltò l’inconscio, il sogno, il mistero: nel
racconto autobiografico Fame decanta il ritorno alla natura arcana
dell’estremo Nord; Premio Nobel, si accostò al nazismo, accusato di
tradimento fu rinchiuso in una casa di cura, processato e privato dei
beni).
L'ispirazione delle sue opere è talora grottesca, attinta da basi religiose o mitologiche: i paesaggi e le marine sono trasfigurati. Si dedicò alla pittura dopo aver lavorato come ebanista ed aver insegnato alla scuola d'arte applicata. Studiò a Parigi e malgrado la frequenza dei suoi viaggi – quindi con frequentazioni diversificate – fondamentalmente era un uomo solitario. Dal 1926 visse nella fattoria di Seebüll che dal 1957 ospita la fondazione dedicata ai coniugi Nolde. La politica culturale nazista portò alla confisca di oltre mille opere considerate arte degenerata, ebbe anche la proibizione di dipingere. Nonostante il divieto elaborò disegni e acquarelli che lui stesso definì «quadri non dipinti». La forma ed il colore dominano le grandi composizioni religiose; nelle nature morte compaiono maschere esotiche, e idoli primitivi come se cercasse altrove la soluzione della propria inquietudine. Nel 1913 partecipò ad una spedizione antropologica in Russia, Cina, Giappone, Nuova Guinea. Le sue incisioni, litografie e disegni (fu premiato alla Biennale di Venezia del 1950) mostrano l'essenzialità del segno e la ricca varietà dei toni, contribuendo così ad arricchire la linea evolutiva dell'artista.
giuliano.confalonieri@alice.it
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