Il gruppo-movimento della "Nuova Arte Sincretica"

C. Garchetti

 

 

 

Angelo Mazzoleni. Il cavaliere inesistente - opera neosincretica del primo periodo (il sincretismo storico)

 

 


Si è conclusa da poco, con grande successo di pubblico e consensi, a Palazzo Potenziani, Rieti, la rassegna d' Arte Contemporanea nelle antiche dimore, organizzata dalla Fondazione Varrone e curata dallo storico dell'arte Giulia Sillato.
Tra le tendenze artistiche contemporanee rappresentate dai vari artisti presenti, quella del gruppo - movimento "Nuova Arte Sincretica", rappresentata da alcune opere di Angelo Mazzoleni. Il movimento artistico della "Nuova Arte Sincretica" fondato a Bergamo, il 3-Novembre-2004, su iniziativa dell'artista citato insieme a Marco Ceravolo, Tommaso Cocco, Carlo Oberti, Alfonso Rocchi, si è connotato in seguito per interpretazioni espressive diverse da parte dei vari componenti del gruppo, pur nel riferimento alla comune filosofia di fondo ed in Mazzoleni si è sviluppato attraverso tre cicli di indagine ed originale sperimentazione: la fase del sincretismo storico, il sincretismo contemporaneo, con tematiche di forte connotazione sociale ed il sincretismo spirituale.


MANIFESTO UFFICIALE DEL GRUPPO 'NUOVA ARTE SINCRETICA'

Con il presente Manifesto, alcuni artisti, sulla base della comunanza di alcuni elementi di fondo della loro indagine poetica, hanno deciso di dar vita ad un progetto di sperimentazione di nuovi percorsi di ricerca, attraverso la fondazione del gruppo denominato ”nuova arte sincretica”.  Sulla base di elementi che già ci accomunano, intendiamo, tramite lo scambio di esperienze, idee, emozioni e progetti, generare un processo di sintesi storico-universalistica che porti, nella libertà totale di ognuno, allo sviluppo di un percorso tematico di sincresi tra passato, presente e futuro sia in senso diacronico, che sincronico inteso in senso interculturale globale.  Se ci accomuna il viaggio interiore attraverso il tempo e la storia, tra le diverse culture del mondo, alla riscoperta delle nostre origini e radici, vogliamo parallelamente rivendicare il nostro dissenso contro a un certo tipo di sistema “elittario”, diretto da poteri finanziari, che, a fini di profitto, si arrogano il diritto di governare gran parte dell’attuale mercato dell’arte degradandone spesso il valore, imponendo modelli e linee a senso unico. Rispettiamo ogni forma d'arte ma non ci piacciono le mistificazioni, la tv spazzatura, i modelli culturali volti solo a suscitare scandalo ai fini del successo fine a se stesso.  Come artisti, riteniamo di dover dare il nostro contributo anche ad una difficile lotta culturale contro il degrado e il conformismo mediatico presente nella nostra società globalizzata.  L’arte sincretica, pur ponendo al centro della sua dinamica operativa la sperimentazione e l’innovazione, persegue infatti, senza schemi precostituiti, in modo libero ed istintivo, un’arte “totale” basata sul recupero di ciò che oggi È andato perso, a causa di alcune degenerazioni portate dalla globalizzazione e da un certo mercato oligopolistico. Cio’ significa anche: un continuo confronto tra contemporaneità ed il mondo delle nostre origini e dei valori più alti espressi dalla storia, quindi la riscoperta di un nuovo umanesimo contro la decadenza di valori artistici ed umani prodotti da una certa cultura capitalistico-tecnologica. Proponiamo in forme nuove una ricerca ispirata al recupero del concetto di bellezza ed universalità dell’opera d’arte trasposto nel mondo attuale, partendo in modo nuovo dai linguaggi espressi durante il corso della storia, dalle arti e dalle culture nel mondo.  Siamo contrari alla mercificazione della cultura ed alla “spettacolarizzasione dell'arte” quando essa si riveli solo un espediente volto alla notorietà ma privo di profondità di contenuti o frutto di mode o di interessi mercantili. Proponiamo il ritorno, in modo nuovo, ad un processo creativo che riporti però l’uomo e le sue emozioni al centro dell’universo-opera, ai suoi valori profondi, riportando l’arte nei luoghi che le competono: case, chiese, antiche dimore ecc., in modo che le opere accompagnino nel tempo la vita di chi le abita. Non a caso utilizziamo, accanto a quelli tradizionali, materiali che abbiano la caratteristica di essere il più possibile “naturali”, 'vecchi e nuovi', per poter raccontare una storia o infinite storie accanto alla nostra ed a quella di chi ci ha preceduto.  Speriamo che le nostre opere sappiano evocare, con le emozioni, anche la riscoperta della humanitas oggi parzialmente perduta e possano ricondurre l’osservatore verso le fonti sorgive istintuali dell’essere, della nostra storia e del nostro presente. L’Arte Sincretica non può essere più di tanto definita né spiegata ma solo vista attraverso la continua evoluzione delle nostre opere come un continuo libero processo dinamico-creativo da noi stimolato e prodotto ed è perciò, solo una delle tracce di passaggio del gruppo, una cornice comune di riferimento nella quale ognuno possa operare liberamente verso altri orizzonti e nuove sperimentazioni.

Sitografia:

Sito di Angelo Mazzoleni

Arte Bergamo

Artisti italiani contemporanei

E-Zine