Il ritorno della corte inglese nel 1660, dopo il periodo di esilio sul
continente, provocò una forte domanda di argenti destinati
all'arredamento delle case dove molti oggetti erano stati asportati o
erano andati perduti durante il periodo della guerra civile del
Commonwealth. Gli argentieri ebbero un gran daffare a produrre scodelle,
tazze, vassoi e, naturalmente cucchiai ed altra argenteria da tavola,
rifacendosi agli stili che avevano appreso in Francia e nelle Fiandre.
Ma l'argento scarseggiava ancora, per cui, a parte bricchi e boccali di
ordine funzionale, che erano solitamente in argento di grado abbastanza
alto, molti altri pezzi come tazze e coperchi, coppe e scodelle erano
spesso piuttosto leggeri e la loro principale attrattiva consisteva
nelle appariscenti incisioni e sbalzi raffiguranti fiori, frutti, foglie
di acanto, animali e uccelli che li facevano rassomigliare agli
esemplari realizzati aldilà della Manica nel più ardito e pesante stile
barocco.
Un'influenza importante e duratura pari a quella olandese e tedesca
venne esercitata sulla lavorazione dell'argento inglese dagli argentieri
ugonotti, rifugiatisi in Inghilterra nel 1680, durante la persecuzione
dei protestanti da parte di Luigi XIV. Firmando l'intollerante editto di
Nantes nel 1685, il Re Sole fece, inconsapevolmente, di Londra il centro
dell' argento prezioso per mezzo secolo e più. La maggior parte degli
artigiani che si rifugiavano a Londra proveniva dalla provincia
francese; essi portavano con se preziosi e stupendi designs che ben si
adattavano al gusto inglese. Ad essi si deve l'introduzione della curva
a balaustra. Essi eccellevano nell'arte della fusione ed erano
specializzati nell'applicazione di particolari. Altri erano invece
particolarmente dotati per lavori di cesello ed incisione e, armati di
martello e puntaruolo, questi artigiani francesi realizzarono lavori di
traforo incredibilmente minuti ed intricati.
Gli argentieri londinesi si lamentavano di frequente per la presenza di
quegli "stranieri bisognosi" che cercavano lavoro nella loro cerchia, ma
non potevano fare a meno di ammirare il loro nuovo stile che ben si
accordava con l'allora obbligatorio Britannia di grado superiore, e
seguirono ben presto lo stile francese, realizzando candelieri a
balaustra, caffettiere, lattiere, tazzoni con manici in forma d'arpa,
teiere in forma di pera, applicando decorazioni essenziali che
aggiungevano un tocco di dignità formale ad ogni oggetto: dalle tazzine
alle tazze da punch ai calamai e ai vassoi. Gli argenti Britannia,
risalenti al periodo 1696-1720, sono di norma completamente lisci. Ciò,
comunque non ha nulla a che vedere col fatto, a volte notato, che il
materiale è più malleabile dell'argento puro. Gli argenti più preziosi
erano sovente finemente decorati, sebbene in generale si tendesse a
preferire gli stili più semplici. Appare comunque significativo il fatto
che, dopo il 1720, quando uno standard superiore non fu più
obbligatorio, alcuni artigiani, fra i quali il più celebre di tutti i
tempi, Paul de Lamerie (1688-1751), continuarono ad impiegarlo,
specialmente per ordinazioni particolarmente impegnative; un uso che
sopravvisse fino al 1760 circa per essere poi ripreso all'inizio del XIX
secolo.
Verso il 1715 la semplice forma a balaustra venne abbandonata per
passare a quella ottagonale che appariva come composta da pannelli
diversi., aumentarono ancora le decorazioni: fogliame di vario genere,
bande traforate, maschere che ornavano la base di tazze, manici
attorcigliati e coperchi che assunsero una forma di cupola preferita a
quella piatta precedentemente in uso. Nel 1730 andò aumentando ancora il
gusto per le decorazioni e nel breve volgere di 5 o 6 anni si diede vita
allo stile Rococò, che rimase in auge fino al 1760 circa.