Glauco Cambon (Trieste 1875 - Biella 1930)
Walter Abrami
Stimolato
dall'ambiente familiare, iniziò a dipingere giovanissimo. Dopo aver
interrotto gli studi classici, nel 1891 si iscrisse all'Accademia di
Monaco: fu allievo di von Stuck e contemporaneamente frequentò la scuola
privata dello Knirr. Da queste importanti esperienze trasse valenze
stilistiche assai diverse sì da saper cogliere sia la luce-colore degli
impressionisti, sia il delicato, prezioso linearismo preraffaellita e
del "modern Style". Nel 1895 ritornò a Trieste. "Artista di notevole
cultura e di aspirazioni sempre aristocratiche" come lo definì Silvio
Benco, fu amico del Veruda e del Rietti, ma i loro influssi sulla sua
pittura ebbero valore essenzialmente episodico. Tra il 1901 e il 1905
soggiornò a Roma e apprese sia la lezione böckliniana che si configura
nella sua arte come percorso continuo fin oltre gli anni Venti, sia
l'attenzione per la struttura coloristica. Nel campo ritrattistico fu
evidente il richiamo al Mancini. Pure nacque in Cambon un atteggiamento
di disponibilità verso la pittura cromatica in senso divisionista. Tra
il
1905 e il 1914 operò intensamente a Trieste e si dedicò alla produzione
cartellonistica (non numerosa, ma significativa). Fece sentire il suo
positivo peso segnico e compositivo, più che coloristico, sugli artisti
contemporanei Argio Orell e Vito Timmel pure attivi in questo specifico,
rivoluzionario settore. All'inizio della Prima Guerra Mondiale si
trasferì a Milano dove tenne uno studio di pittura e di grafica. Di
Cambon vanno ricordate presenze espositive all'estero (Parigi 1909,
Monaco 1910, San Francisco 1915), la partecipazione alle Biennali
veneziane dal 1897 al 1924 e alle più importanti mostre nazionali. Molto
noti alcuni suoi cartelloni: "Club spécialité Papier à cigarettes",
"Club spécialité La grande marque" e "Papier à cigarettes Excelsior".
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