Eugenio Scomparini
(Trieste 1845 - Trieste 1913)
Walter Abrami
In giovane età
conobbe lo scenografo Moscotto che gli diede i primi rudimenti
pittorici; studiò all'Accademia di Venezia, dove ebbe per maestri il
Molmenti e il Grigoletti. Nel 1871 terminò gli studi e successivamente,
vinta una borsa di studio del Comune di Trieste, soggiornò dal 1874 al
'77 a Roma, assieme ad Antonio Lonza. Subì l'influenza del pittore
Mariano Fortuny, in gran voga negli ambienti artistici romani per il suo
virtuosismo coloristico; sulla base di questa esperienza che seguiva la
moda storico-romantica della pittura in costume, tornò a Trieste e
divenne, con il Lonza, l'indiscusso caposcuola della nuova maniera.
Nel 1878, dopo la preparazione di un bozzetto (acquarello su cartoncino
conservato nel Civico Museo Revoltella), realizzò il sipario del
Politeama Rossetti, destando viva ammirazione generale; questo lavoro
inizia l'impegno dell'artista per le grandi decorazioni che effettuerà a
Treviso (soffitto del Teatro Garibaldi), a Fiume nel 1890 (Teatro della
Società Filarmonico-drammatica), a Gorizia (Teatro di Società) e a
Trieste nel 1905 (Teatro Fenice). In queste opere appare evidente
l'esaltazione per la pittura del Tiepolo, che Scomparini non cessò mai
di studiare e ammirare, pur forgiandola ai canoni dell'eclettismo
ottocentesco; gli stessi temi allegorici della decorazione teatrale
furono trasposti negli interni di alcune nobili residenze cittadine,
sicché il pittore trasformò l'abitazione borghese in teatro (Palazzo
Scuglievih e Palazzo Artelli); Presidente e animatore del Circolo
Artistico Triestino, ebbe un ruolo determinante nella formazione di
giovani pittori triestini, poiché nel 1887 fu nominato professore di
disegno presso la neocostituita Scuola Industriale e insegnò fino a due
anni dalla morte.
Walter Abrami