ARTE PRIMITIVA IN LIGURIA
Giuliano Confalonieri
Nelle Alpi Marittime,
sul Monte Bego nelle vicinanze della provinciale che da Ventimiglia
conduce al Colle di Tenda, sono visibili a oltre 2.000 di altitudine
quasi 40.000 incisioni rupestri realizzate tra la fine del periodo
Neolitico e l’età del ferro: antenate della moderna arte naif,
raffigurano – in maniera stilizzata ma già con le premesse di una
evoluzione artistica – esseri umani, animali e utensili. Picchiettate o
graffiate sulla roccia, le prime sono generalmente su supporti di
arenaria o calcarei, le seconde eseguite con strumenti appuntiti sono
presenti su diverse composizioni minerali poiché l'adozione di tecniche
diverse è conseguente al tipo di roccia ospitante. Nella Liguria
occidentale le incisioni sono per la stragrande maggioranza
picchiettate, ad esclusione di quelle paleolitiche dei Balzi Rossi
(Ventimiglia) e quelle dell'area del Monte Beigua (Varazze)
prevalentemente graffite, confermando come la diversa tecnica incisoria
non modifichi la primitiva esigenza espressiva.
I Balzi Rossi, colate calcaree di materiali ferrosi, sono le opere
antiche tra le più importanti in Europa, testimoni della presenza umana
nell’era glaciale. La prima Grotta è stata scavata nel 1928
dall'Istituto Italiano di Paleontologia e ha fornito materiali fino al
Paleolitico superiore, la seconda – scavata dal 1858 al 1928 – ha
rivelato numerose tracce di focolari e inumazioni di due bambini ornati
con conchiglie marine. Nel 1872 furono esumati scheletri, ossa di
pantere e cervi rivelando tracce del ritiro del mare che lasciò pianure
nelle quali fu possibile praticare la caccia.
Le segnalazioni del fenomeno iniziarono all’inizio del Novecento
stimolando l’interesse degli studiosi che negli anni Trenta diffusero le
notizie il cui carattere scientifico era intriso delle idee del tempo
(razza ariana ancestrale). La catalogazione riprese dopo la fine della
Seconda guerra mondiale, e negli anni Cinquanta iniziò la tutela del
patrimonio rupestre; furono organizzate esplorazioni più vaste che
condussero alla pubblicazione del volume: La civilisation du Val
Camonica (valle della Lombardia dove le figure sono più elaborate
che altrove con simboli solari e scene di caccia, opera dei camuni,
antichi abitatori della zona sottomessi dai romani nel 16 a.C.). L’area
del Beigua (Parco Regionale), intervallata da valli ed altipiani, ha
costituito per millenni un rifugio per varie comunità che sfruttavano
agricoltura, allevamento nonché il legname dei boschi, la selvaggina e
le grotte protettive. È anche probabile che fosse un polo religioso, una
specie di santuario per i fedeli. Infatti le incisioni rupestri
raccontano manifestazioni di culto e preghiere. Caverne e grotte sono
testimoni dell’evoluzione umana, rifugi naturali per animali e per gli
uomini preistorici. Toirano, Borgio Verezzi, Grotta delle Fate, Arene
Candide, Caverna dell’Arma. Nel 1981 il prof. Giacobini dimostrò la
presenza di insediamenti umani (Uomo di Neanderthal – Homo Sapens) nelle
valli di Finale Ligure. I siti archeologici di questo territorio sono
estremamente importanti per studiare l’excursus della nostra
razza. Molte testimonianze sono raccolte nel Museo Archeologico di
Finale Ligure (presso il complesso di S. Caterina a Finalborgo, fondato
come convento nel 1359 dalla dinastia dei Marchesi del Carretto, Signori
del territorio dal XII sec. al 1602) e trasformati per un certo periodo
in carcere dal 1865), dal Paleolitico al Neolitico quando la
sopravvivenza passò dalla caccia all’agricoltura ed alla pastorizia.
Segue poi l’Età dei Metalli (rame, bronzo, ferro) che inevitabilmente
costituì un sostanziale cambiamento nei costumi e nella società.
Purtroppo la frenesia del nostro tempo ha dimenticato o distrutto molti
siti (cave e cementificazione) che avrebbero potuto dare molte
informazioni inedite. La provincia di Savona ospita le grotte di Toirano
e quelle di Borgio Verezzi, visitabili con gruppi guidati (in questi
ambienti suggestivi, negli anni passati sono stati realizzati alcuni
spettacoli di danza e di teatro). Il dedalo di Toirano (grotta della
Bàsura o della Strega) è di particolare interesse archeologico per il
vasto cimitero di orsi e le impronte umane impresse nel fango essiccato
dal tempo. Le grotte di Borgio offrono un percorso all’interno di grandi
sale ricche di colorate concrezioni calcaree come le stalattiti e le
stalagmiti. Nella seconda metà del XIX secolo Arturo Issel si attivò per
conoscere la stratigrafia delle Arene Candide – ammassi sabbiosi di
quarzo bianco formati dai venti dell’ultima glaciazione a quasi 100
metri s.l.m. – i cui scavi effettuati negli anni Quaranta del XX secolo
hanno portato alla luce una ventina di sepolture paleolitiche. Materiali
di varia natura sono ora custoditi nel Museo archeologico di Finale
Borgo, compresi i resti di un adolescente rinvenuto adagiato su ocra
rossa e con il contorno di un ricco corredo funebre. Lo scavo
archeologico in generale, dapprima finalizzato alla ‘rapina del pezzo’
per collezionisti o Musei, attualmente il maggiore rispetto dei siti e
dei reperti permette, tramite la stratigrafia, uno studio approfondito
dell’epoca e delle peculiarità abitative. La cosiddetta ‘arte rupestre’
si è evoluta passando dalle espressioni naturalistiche del Paleolitico
alle raffigurazioni schematiche posteriori con segni simbolici di
difficile interpretazione anche se si può desumere che l’attività
dell’epoca fosse prevalentemente pastorale, attività tipica dei Liguri
all’interno delle coste. Le cronache rilevano che gli alimenti
principali erano la carne ed il latte di pecora con relativa produzione
di lana ruvida esportabile. La terra coltivabile era sassosa, con una
bassa produzione nonostante le sfacchinate dei contadini, sempliciotti
legati alle superstizioni generate dal tipo di vita grama e dalla natura
del territorio. Le incisioni erano suggerite verosimilmente dal sole,
dall'acqua o dalle montagne che si porgevano in modo fantastico
all’immaginazione dei primitivi. I morti (sepolture con corredo e
aspersione di ocra rossa sulle ossa, simboli di carattere quasi sacro
come nell’antico Egitto) nonché il culto della fecondità con simboli
sessuali palesi come in India e Giappone sono stati elementi importanti
nelle società troglodite. Le coppelle – primo esempio di incisione su
pietra – ed i graffi su roccia sono presenti nell’intera Liguria
evidenziando così il bisogno di esprimersi anche dei primi nuclei umani.
Giuliano Confalonieri
giuliano.confalonieri@alice.it