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Giuliano Confalonieri

 

 

 

ALFONSO TORRIGIANI O TORREGGIANI

ARCHITETTO DEL SETTECENTO

(Budrio 1682 - Bologna 1764)

 

 

 

Lucca, villa Torrigiani.

 

Il Settecento – come in altre epoche – è un secolo che innova la tradizione artistica del passato. In primis un editto di Clemente XI proibisce l’esportazione di opere d’arte antiche, riducendo drasticamente la pratica usuale. Il mecenate Ferdinando de’ Medici promuove una grande mostra delle opere fiorentine con catalogo a stampa. A Venezia si pubblicano un centinaio di acqueforti di fabbriche e vedute della città; Massimiliano di Baviera commissiona a Rosalba Carriera il proprio ritratto e quello delle più belle donne della città lagunare dando inizio al fortunato curriculum della pittrice. A Napoli Luca Giordano termina gli affreschi della cupola nella Cappella del Tesoro, a Bologna G.M. Crespi realizza la serie dei Sacramenti ordinati dal Cardinale Ottoboni, a Torino iniziano i lavori della Basilica di Superga per celebrare la vittoria sui francesi del 1706, a Roma si lavora alla facciata di Santa Maria Maggiore, iniziano gli scavi archeologici di Ercolano e Pompei, G.B. Piranesi pubblica la serie di incisioni Vedute di Roma, a Napoli Luigi Vanvitelli progetta il grandioso complesso della Reggia di Caserta, a Parma viene fondata l’Accademia di Belle Arti così come a  Napoli nel 1755, Venezia vende a Giorgio III d’Inghilterra, collezionista, mecenate e mercante, la ricca collezione del console britannico. Durante il soggiorno inglese durato un decennio Canaletto dipinge vedute di Londra e di residenze agresti con uno stile spesso ripetitivo.

 

Si narra che lo studente Alfonso Torrigiani (poi alle dipendenze di Lorenzo il Magnifico) ruppe il naso – insieme ad un compagno – alla statua di Michelangelo. Nato e morto a Bologna (1682/1764), allievo di G.A. Torri, svolse la sua attività soprattutto in Emilia progettando edifici privati e religiosi assumendo poi incarichi di consulenze per la ristrutturazione della chiesa di S. Ignazio, della chiesa della Maddalena e della facciata del Duomo, caratterizzate dal senso ritmico delle masse e dello spazio addivenendo così alla realizzazione di prodotti arditi e quindi stimolanti per l’impianto urbano e l’osservatore. Lavorò al completamento del Palazzo d'Este; tra il 1743 ed il 1752 realizzò la facciata del Duomo, la cappella Aldrovandi in San Petronio e la facciata del Palazzo omonimo. Nel 1756 a Mantova rinnovò completamente il Palazzo Cavriani e nel 1763 progettò per i Gesuiti il Palazzo degli Studi ed un Collegio a Rimini. In occasione di una trasferta a Londra disegnò la tomba, poi attuata, nell’Abbazia di Westminster per Enrico VII, considerato dagli altri monarchi europei un Signore affidabile in un’epoca nella quale il tradimento e la malversazione erano consuetudine. Le eleganti realizzazioni di Alfonso (felice equilibrio tra la leggerezza ritmica del rococò e la larga spazialità della tradizione architettonica bolognese) si identificano nel Palazzo Montanari e nelle scalinate di un nobile fabbricato bolognese. A Milano G. Piermarini dirige il cantiere del Palazzo Reale e per iniziativa di Maria Teresa d’Austria si fonda l’Accademia di Brera, nasce il Teatro alla Scala, Luigi Cagnola realizza l’atrio trionfale di Porta Ticinese, celebrativo della vittoria a Marengo, qualche anno più tardi  realizza la statua di Paolina Borghese raffigurata come Venere vincitrice e L’arco della Pace, a Roma Pio VII emana una legge di tutela del patrimonio artistico,

 

 

Giuliano Confalonieri

giuliano.confalonieri@alice.it