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Egidio Martini
Non Bencovich, ma Tiepolo
3. Giovan Battista Tiepolo, La Madonna con il Bambino e santi francescani. Milano, Civiche raccolte d'arte del Castello Sforzesco.
Non è la prima volta che dipinti di altri pittori sono stati attribuiti a Federico Bencovich, in particolare dipinti del Piazzetta e talora della giovinezza di Giovan Battista Tiepolo, come per esempio in quest'ultimo caso il modelletto raffigurante la Madonna col Bambino e quattro santi francescani delle Raccolte d'arte del Castello Sforzesco di Milano1; e, al contrario, altre opere siano state passate dal Piazzetta al Bencovich, come, per citarne solo due, la Maddalena e la paletta con la Madonna in trono e tre santi degli Staatliche Museen di Berlino2.
2. Giovan Battista Tiepolo, San Francesco in meditazione sul Crocifisso. Venezia, Pinacoteca Querini Stampalia.
Ritengo che anche il San Francesco in meditazione sul Crocifisso, che si trova nella Pinacoteca Querini Stampalia di Venezia (n. 126/29), attribuito unanimemente dagli studiosi al Bencovich, sia una delle primissime opere del giovane Giovan Battista Tiepolo, da porre come esecuzione prima delle tele dell'Ospedaletto e vicino ad alcuni altri dipinti precedenti a esse, cioè intorno al 17133. I modi formali, infatti, di codesto San Francesco non corrispondono a quelli di nessun altro dipinto del Bencovich. Il Bencovich, sia nella Giunone del palazzo Orselli-Foschi di Forlì sia nelle due bellissime tele della collezione Schönborn di Pommersfelden, come nella pala della parrocchiale di Senonches, dipinge in modi più dolci, con delle forme e superfici più lisce e pulite che ricordano il Cignani;
4. Federico Bencovich, Il beato Pietro Gambacorti. Venezia, chiesa di San Sebastiano.
più avanti, nel San Francesco di Paola della chiesa della Santissima Trinità di Crema e nel Beato Gambacorti della chiesa di San Sebastiano di Venezia (1725-28) e, ancora, nei due dipinti del Museo di Brukenthal di Sibin, il suo stile pittorico, anche se diventa più aspro e spezzato, è pur sempre differente da quello che troviamo nel San Francesco della Querini Stampalia. Questo dipinto, semmai, ha in comune con la pittura del Bencovich e del Piazzetta solo il tono generale del colore, basato su dei marroni scuri e degli ocra naturali e chiari. Il modo, però, di modellare, di costruire la forma è ben diverso da quello del Bencovich: basta guardare come sono trattate, direi quasi scolpite, le mani, con una stesura di colore larga e un chiaroscuro semplice, che sono qualità eminentemente tiepolesche.
1 Giovan Battista Tiepolo, Sacrificio di Isacco, particolare. Venezia, chiesa dell'Ospedaletto.
Caratteristiche queste che, pur con le sue differenze, ricordano bene, per la loro energia e forza, quelle del tardo Sacrificio di Isacco dell'Ospedaletto. La fattura, inoltre, del San Francesco della Querini Stampalia, s'avvicina molto come concezione e timbro pittorico alla teletta con la Madonna e quattro santi francescani del Castello Sforzesco, di cui accennai più sopra, e ciò anche per quel che riguarda il tocco semplice e nervoso della pennellata.
5. Federico Bencovich, San Francesco di Paola. Già Modena, collezione privata.
6. Federico Bencovich, San Francesco di Paola. Già Venezia, collezione Brass.
Egidio Martini
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N°10
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Edizioni della Laguna
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